Trivelle nel mar Ionio: il no della Cgil

Trivelle nel mar Ionio: il no della Cgil

“Sono stati pubblicati sul Bollettino Ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse- Anno Lx, del 31/12/2016 a seguito delle conferenze di servizio svoltesi il 7 novembre 2016, due nuove autorizzazioni alla Società Petrolifera statunitense Global Med LLC per la ricerca d’idrocarburi, gas e petrolio nel mar Ionio”. E’ quanto si legge in una nota della Cgil di Crotone, la quale fa sapere che a essere interessato è il tratto di costa Ionico che va da Isola a Torretta di Crucoli. Un no secco quello della Camera territoriale del lavoro crotonese, poiché, anche se l’informativa diramata dal Ministero dello sviluppo economico menziona attività di sola ricerca, “per l’impiego della tecnica dell’air-gun ci saranno sicuramente effetti negativi per le attività di pesca e del turismo.”
L’air-gun è una tecnica d’ispezione dei fondali marini che mira a capire cosa contiene il sottosuolo. Ogni cinque/dieci minuti avvengono degli spari fortissimi e continui di aria compressa che inviano onde riflesse da cui estrarre dati sulla composizione della superficie: una pratica dannosa e lesiva per il pescato.
In merito alla questione sono intervenuti il movimento “NO TRIV” e “MO UNIONE MEDITERRANEA” evidenziando il rischio derivato da tale attività sulle nostre coste. 1.497 kmq concessi a GlobalMed, dunque, per cercare gas e petrolio. “Un ulteriore attacco terroristico, perpetrato ai danni della natura calabrese” secondo il Portavoce Nazionale di “Mo Unione Mediterranea” Massimo Mastruzzo. La Cgil ripropone l’invito alle istituzioni pubbliche, affinché intervengano per impedire “un’ulteriore ferita ai danni del nostro territorio”. Entro fine febbraio i Comuni e i sindaci bagnati dallo Jonio, anche in maniera disgiunta, potranno deliberare allo scopo di costituirsi in giudizio dinanzi al Tar. Le motivazioni per adire il Tribunale Amministrativo Regionale non mancherebbero, visti alcuni vizi di legittimità riscontrati negli atti da alcuni esperti in materia.
“Bisogna far valere le ragioni della natura e gli interessi delle comunità locali”, asserisce Enrico Gagliano, cofondatore del Coordinamento Nazionale No Triv e, pertanto, la volontà di tutti i cittadini che il 17 aprile 2016 votarono contro le trivelle in mare.

Giuseppe Frandina

Giuseppe