Petilia unica delegazione calabrese all’incontro con Papa Francesco

Petilia unica delegazione calabrese all’incontro con Papa Francesco

Lo scorso venerdì 19 la città di Petilia Policastro, rappresentata dal sindaco Simone Saporito, ha partecipato all’ Incontro delle scuole di pace con Papa Francesco a Roma.

Una delegazione dell’Amministrazione Comunale e delle Scuole di Petilia Policastro (I.C. Dante Alighieri, I.C. Gugliemo Marconi, Liceo “Raffaele Lombardi Satriani” e la scuola del legno Margherita Hack) hanno incontrato Sua Santità Papa Francesco nell’Aula Paolo VI della Città del Vaticano.

Quella di Petilia è stata l’unica delegazione calabrese presente all’incontro.

Di seguito pubblichiamo la lettera del sindaco Saporito a Papa Francesco.

Preg.mo Rev.mo Sommo Pontefice,

Innanzitutto Grazie Santo Padre, per questo suo grande regalo che ci ha donato durante questi 11 anni di pontificato. 

Appena eletto, nel salutarci con un semplice buona sera in una gremita Piazza San Pietro, dove tra i tanti, mi trovavo anche io (allora giovane studente universitario di giurisprudenza), ci ha detto che i fratelli Cardinali erano venuti a prenderla ai confini del mondo, ma con la semplicità che la contraddistingue è voluto venirci vicino, alle corde del nostro cuore, assumendo il nome di quel poverello di Assisi che sarebbe diventato il più grande Santo d’Italia. 

Santità, carissimo e luminoso Francesco, ogni suo discorso ci commuove, ogni sua santa parola raggiunge la nostra anima, perché sa parlare agli uomini ed alle donne con il linguaggio semplice di nostro Signore Gesù Cristo. 

Santità, su tutte le brutture e le sciagure umane, sa fare discendere i suoi utili moniti, dimostrando di essere l’unico fra i grandi della terra a non dimenticarsi di richiamare la parola Pace, come unico strumento che può favorire la convivenza fra i popoli.

Papa Francesco, umile Servitore di Dio, la sua vicinanza ai poveri, agli ammalati, ai disoccupati, ai diseredati, agli scartati, ci fa capire come l’umanità deve agire.

Nella sua stupenda enciclica “Laudato Si”, come San Francesco, ha scritto un cantico per tutte le creature e perché gli uomini rispettino madre natura, fonte di vita e di benessere. 

Per questo suo essere e per questo suo Santo agire, ho il piacere e l’onore di scriverLe in qualità di giovane Sindaco della Città di Petilia Policastro, nel cuore della Calabria crotonese, ed a pochi chilometri dalla costa di Cutro, teatro di una delle più dolorose tragedie dell’immigrazione, dove quest’anno la processione del Calvario, svolta lo scorso 8 marzo a Petilia Policastro, ha assunto contorni diversi, nel solco di una testimonianza da sempre molto sentita.

Ricorre infatti il cinquecentunesimo anniversario dell’arrivo della Sacra Spina della corona di Cristo nel Santuario della Sila piccola, reliquia donata dalla regina di Francia al suo confessore Dionisio Sacco, originario di Petilia. 

Il Santuario, che appunto fu denominato della Santa Spina, dall’epoca è meta ininterrotta di pellegrinaggio religioso, tanto che la Curia Arcivescovile di Crotone lo ha eletto a sede territoriale del grande Giubileo del Duemila.

La processione del Calvario, che si tiene in ricordo del rovinoso terremoto dell’8 marzo del 1832, è uno dei riti più vissuti dell’intera Calabria. Un vero e proprio cammino di fede che segna da sempre il tradizionale percorso dei pellegrini, alcuni con i piedi scalzi, preceduti da un Cristo legato con corde e la testa cinta da una corona di spine. 

La sfilata delle Croci, dopo la celebrazione della messa nella Chiesa di San Francesco, si snoda lungo le strade di Petilia, fino al santuario della Santa Spina, a cinque chilometri dal centro abitato. Il corteo è aperto dai dodici apostoli, con un saio penitenziale color viola; due di loro, Giovanni e Pietro, affiancano Gesù, vestito di rosso, curvo sotto una pesante croce.

La processione è accompagnata anche da altri personaggi, tra cui i soldati romani; uno in particolare segue il Cristo, battendo la catena sulla croce. A seguire, la folla dei fedeli, provenienti da tutta la provincia, che in scia ai figuranti si ferma, in religioso silenzio, in tutte le quattordici stazioni, fino all’arrivo nel Santuario immerso nel verde della Sila piccola. Qui la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Angelo Raffaele Panzetta, Arcivescovo della Diocesi di Crotone-Santa Severina.

Il calvario come rituale, la Sacra Spina come reliquia, è oggetto di venerazione in una terra che spesso ha conosciuto calamità che hanno messo a dura prova la tenuta della comunità locale. 

In una atmosfera quest’anno resa ancora più intensa dal dramma della guerra, come ricordato da Monsignor Panzetta e dalla morte in mare di donne e bambini provenienti da terre lontane, in cerca di un futuro che gli è stato negato.

La mia comunità, che con grande consenso ha scelto, da oltre due anni, che sia un giovane, nemmeno trentenne, a guidarla per il prossimo lustro, insieme a tutta la squadra che ha creduto e lavorato tanto affinché questo nuovo progetto di collaborazione ed intesa, tra forze politiche e società civile storicamente avverse, si concretizzasse e potesse offrire a Petilia Policastro le migliori energie atte a costruire il futuro che merita, si è unita attorno alla Famiglia Mariana “Le Cinque Pietre” che da trentuno mesi sta gestendo le sorti del Santuario.

Quel luogo così semplice, ma profondo nella sua spiritualità, è tornato, dopo anni di chiusura e di abbandono, ad essere vivo, aperto, accogliente, partecipato, fonte di vocazione e di tanta fede, luogo in cui si continua a pregare, a seguire e ad assistere l’anima penitente fino alla sua santità. Di tutto questo non si può che dare merito alla lungimiranza di S. E. l’Arcivescovo Panzetta che ha trovato dai luoghi più sperduti i Frati e le Suore di Maria della Famiglia Mariana “Le Cinque Pietre”, anche contro il volere di molti presbiteri. 

Conscio che i risultati si ottengono anche, e forse soprattutto, attraverso intese, rapporti e sostegni delle istituzioni sovra comunali e che la sfida che ci attende nei prossimi mesi ed anni sia veramente impegnativa e di duro lavoro, anche con tutte le forze e capacità, nella consapevolezza che si scriverà una pagina importante per questa terra, per la mia comunità che tanto amo, esigono una grande capacità di programmazione, di oculatezza, di lungimiranza e dinamicità, l’occasione è particolarmente sentita per invitarLa a farci visita, per visitare il Santuario della Santa Spina, il territorio di Petilia Policastro e dell’Alto Marchesato crotonese, per realizzare un grande sogno, per un forte sostegno a rimanere, comunicare con gli altri, sperare e costruire la fiducia, per visitare i luoghi del terribile naufragio a largo delle coste di Cutro, per instaurare personalmente, e fin da subito, una intensa sinergia che possa dare immediate risposte, quelle risposte che la mia comunità attende da tempo e mi riferisco soprattutto al tema della valorizzazione del territorio, al turismo religioso e quindi al rilancio del Convento-Santuario della Santa Spina, che continua ad essere la nostra priorità per la quale abbiamo lavorato tanto e continueremo a farlo, affinché possa nel più breve tempo possibile, ritornare ad essere punto di riferimento per l’intera Nazione ed emblema del riscatto sociale, culturale ed economico di questa terra e di questa gente tanto semplice, umile quanto ingegnosa e laboriosa.

Lo scorso 22 Agosto, la nostra comunità ha celebrato i 500 anni (V centenario) della presenza della Sacra Reliquia e per tale importante evento, alla comunità di Petilia Policastro è stata attribuita anche la denominazione “Città della Santa Spina” e l’ Arcidiocesi di Crotone – Santa Severina ha statuito l’indulgenza plenaria per tutti i fedeli che, con devozione, visitavano il Santuario.

Sarò lieto ed onorato di riceverLa a Petilia Policastro e pregare insieme a Lei davanti alla Sacra Spina, che trafisse il capo di nostro Signore, per la Pace e la conversione di  tutte le anime bisognose della misericordia di Dio. 

La Chiesa di Papa Francesco è motivo di speranza ed entusiasmo e brilla davvero come imponente esempio di rinnovamento e di serietà di fronte ad un mondo sempre più avvolto nelle spire della corruzione e del cattivo senso dello Stato, mentre più convintamente i partiti tutti dovrebbero moralizzare la loro attività e dirigerla unicamente nel perseguire quel “bene comune”, termine tanto ipocritamente utilizzato per mascherare egoismi, individualismi, voglia solo di potere e di danaro!

Auguri di cuore Papa Francesco per il suo Pontificato rivolto sempre a donare parole di pace, di amore, di fraternità e di solidarietà a noialtri imperterriti peccatori!

Che la Sua Santa benedizione si estenda sull’intera Petilia Policastro e su tutta la sua popolazione. 

La Saluto a nome personale, della mia Amministrazione e dell’intera Comunità di Petilia Policastro, facendoLe dono del gagliardetto ufficiale della Città di Petilia Policastro, della medaglia celebrativa del Cinquecentenario dell’arrivo della Santa Spina, dell’opuscolo relativo al “Cammino della Santa Spina” di recente inserito nel prestigioso Catalogo dei Cammini Religiosi censiti dal Ministero del Turismo e dell’inserto “Petilia in miniatura”, ove sono rappresentate e descritte le opere più significative del territorio petilino.

Con viva e sentita reverenza”.

Redazione Il Petilino

Redazione Il Petilino