Il giorno della legalità. Locri celebra il 21 marzo

Il giorno della legalità. Locri celebra il 21 marzo

21 marzo, primo giorno di primavera e da quest’anno ufficialmente: “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, grazie a una legge dello Stato, approvata dalla Camera dei Deputati agli inizi di marzo. Ventidue anni d’attesa e di moniti lanciati da Libera sui vari palchi delle città che hanno ospitato la manifestazione. Un atto dovuto nei confronti dei tanti familiari delle vittime e per istituzionalizzare la lotta al fenomeno malavitoso che spesso si annida nel tessuto economico annientando il lavoro e non offrendo occupazione; al contrario delle scritte intimidatorie di pochi giorni fa rivolte a Don Ciotti le quali lasciano sottintendere, invece, un tentativo dei clan mafiosi di gestire sempre di più la macchina organizzativa sociale.
Erano tutti sbirri oggi a Locri insieme a Don Ciotti. Un lungo corteo composto di ragazzi e dalle scuole di tutta Italia giunti nella Locride al fine di innalzare il paese a luogo di speranza. Testimoni di bellezza i giovani, cui è affidata la condivisione di valori autentici che inneschino un processo volto al cambiamento. Inni alla pace si sono sentiti lungo le vie affollate di gruppi scolastici e associazioni, ognuno con un messaggio di speranza diverso e, al contempo, accomunati dalla consapevolezza che alla base della lotta alla mafia c’è la cultura. In una terra in cui la parola omertà regna sovrana –e, dunque, l’attitudine all’illegalità in generale è frequentemente ben celata e “protetta”, anzitutto, dal contesto familiare che gravita intorno a siffatti capomafia- si fa fatica a smembrare l’apparato criminoso. Duro il Presidente Nazionale di Libera, Don Luigi Ciotti, quando sostiene: “Se proprio non potete fare a meno della mafia, fate in modo almeno di non coinvolgere i vostri figli”. Emozionante il suo accorato appello ai giovani che devono avere coraggio. Una lectio magistralis sui percorsi di civiltà da intraprendere, preceduta dalla lettura dei mille nomi uccisi dalla mafia.
Dal 21 marzo il giorno della memoria è il giorno della vita, di chi vuole metterci la faccia senza aver paura di sopraffazioni. Da quest’anno è il giorno in più da dedicare al ricordo che si fa impegno.

Giuseppe Frandina

Giuseppe