Bagarre ed incertezza sul fronte bonifica a Crotone
In una nota arrivata in Redazione redatta dal dirigente nazionale di Possibile, Filly Pollinzi, si evince che la questione bonica a Crotone è sempre più incerta e confusa. Nella nota si lamenta la mancanza di trasparenza del Governatore Oliverio e dell’Assessore Antonella Rizzo: “Il Governatore Mario Oliverio e l’Assessore Antonella Rizzo (della quale abbiamo perso le tracce mentre attendavamo mantenesse l’impegno di ricorrere contro i decreti che autorizzano airgun), vengano a Crotone prestissimo per spiegare, insieme al Sindaco Ugo Pugliese e alla dr.ssa Elisabetta Belli, a tutti i cittadini cosa sta succedendo davvero sul fronte bonifica.
Dopo 20 anni siamo fermi nello stesso punto: quello della confusione e della mancanza di trasparenza”. Si legge ancora: “Se l’emergenza si è cronicizzata la colpa è certamente di quella politica che non ha saputo governarla. E non pare sia molto diversa da quella attuale”. Chiarezza e certezza, chiede Possibile; viene fatto riferimento anche allo studio di fattibilità presentato da Syndial, ai verbali redatti dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti, dove il tutto si finalizza ai soliti rimpalli sui giornali. “Perché la Regione continua a sostenere che non accetterà alcuna soluzione che preveda l’utilizzo o la creazione di una discarica, sbandierando il principio del “discariche zero” recepito dal Piano regionale dei rifiuti? Condividiamo l’obiettivo posto nel Piano rifiuti, ma ci duole sottolineare la contraddizione del Governatore e dell’assessore che, invece, quello studio di fattibilità presentato da Syndial sarebbero pronti a sottoscriverlo anche domani”. Secondo Possibile, mediante un artifizio terminologico, l’abbancamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi viene indicato come “impianto di confinamento” da realizzarsi sul sito e quindi esattamente in città. “E’ la stessa Syndial a specificare nello Studio che cosa si intende per impianto di confinamento e a quale normativa fa riferimento. Le due colline, che tanto piacciono alla Regione Calabria e su cui disconosciamo la valutazione dell’amministrazione comunale che finge di non sapere, vengono classificate dallo stesso proponente per quello che effettivamente sono: discariche così come normate dal D.lgs. 36/2003 “Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti”.
Viene accusata la Regione di voler far passare la proposta arricchendo l’area con parchi per bambini, spazi aperti per il gioco, il teatro e le passeggiate archeologiche.
Una situazione paradossale dove ancora una volta, a causa della mala politica, gli spettatori che pagano il biglietto più alto sono ancora i cittadini.