Risposta di Nicolazzi a Tonia Stumpo per il ricorso al Tar

Risposta di Nicolazzi a Tonia Stumpo per il ricorso al Tar

Giunge in redazione una nota del sindaco Amedeo Nicolazzi in risposta alla diatriba che si accesa con la minoranza riguardo alle quote rosa in consiglio ed a cui ha preso parte la Consigliera regionale Tonia Stumpo. “Apprendo oggi da alcuni organi di stampa, che anche la Consigliera Regionale di parità, Tonia Stumpo, entra a gamba tesa nella diatriba politica di una opposizione che ancora non ha digerito la sonora sconfitta alle recenti elezioni ricorrendo anch’essa contro la presunta mancata nomina di un assessore donna all’interno della mia Giunta.
Lo fa in modo pretestuoso senza curarsi minimamente di interloquire istituzionalmente con il sottoscritto, che ahi loro, ha già provveduto, stanti gli impegni e le addotte motivazioni personali dell’assessore Mario Porchia, che ringrazio per il lavoro fin qui svolto, a nominare la dott.ssa Vanessa Garibaldi nuovo assessore alla Pubblica Istruzione. Assessore Porchia che sarà sempre al fianco di questa compagine amministrativa, che nonostante i molteplici tentativi messi in atto per ostacolarne il lavoro, continua dritta sulla strada del miglioramento sociale e civile della nostra città.
Dico pretestuoso, perché cosi come precedentemente fatto con S. E il Prefetto di Crotone, alla quale ho debitamente risposto adducendo in un primo momento problematiche relative alla mancanza di disponibilità delle persone prescelte, anche Lei poteva tranquillamente pormi lo stesso quesito o l’invito fatto dalla Prefettura, e al quale avrei risposto con la stessa celerità e compiutezza.
Non vi è stata la possibilità di dialogare e spiegare che la situazione era momentanea.
Evidentemente non ha saputo frenare la sua corsa frenetica e la sua esasperata ricerca di visibilità e di gloria.
Il Suo unico scopo è parso quello di assecondare i sui prossimi probabili elettori, ed essere parte integrante di una opposizione politica. Come più volte già emerso in altre occasioni, non è la prima volta che la consigliera regionale di parità utilizza il suo ruolo per fini meramente elettorali.
Ovviamente il ricorso al Tar promosso dalla Lista Più Petilia seguirà il suo corso e le eventuali spese per il giudizio saranno sostenute dai firmatari dello stesso.
Ma quello che veramente vorrei capire è quanti soldi dovranno spendere i cittadini calabresi per far fronte al Suo ricorso al Tar. Difatti la consigliera per le pari opportunità, invece di provare a risolvere il problema o a capirne le motivazioni mediante una semplice interlocuzione, ha preferito, dopo una richiesta di parvenza, direttamente promuovere il giudizio e conferire l’incarico guarda caso allo stesso avvocato della minoranza consiliare.
Ritengo pertanto opportuno, spero e vigileremo con attenzione affinché la consigliera per le pari opportunità utilizzando il buon senso decida di non pesare sulle tasche dei contribuenti calabresi e pertanto provveda personalmente alle spese sostenute per un futile ricorso che si sarebbe potuto evitare con una rapida interlocuzione.
Confermo non a parole ma con i fatti, il mio rispetto e la mia stima nei confronti del ruolo delle donne nella vita sociale, politica e culturale, restando fermamente convinto che una sentenza o una semplice diatriba politica non possa minimamente offuscare la sensibilità istituzionale che ho sempre dimostrato sul ruolo delle Donne.
Lei da donna sa, che la partecipazione attiva delle Donne in politica, non si può ridurre ad un numero, ad una quota o un incarico ottenuto per essere figlia di, sorella di, amica di….la partecipazione attiva delle donne in politica è sinonimo di qualità, meritocrazia e sensibilità a ricoprire determinati ruoli istituzionali preservandoli da mere beghe politiche”.

Giuseppe Frandina

Giuseppe