Tre suicidi nelle ultime settimane: La lettera di Mons. Torriani alla comunità petilina

Tre suicidi nelle ultime settimane: La lettera di Mons. Torriani alla comunità petilina

“Carissimi fratelli e sorelle, proprio ieri, nella giornata del Corpus Domini, sono stato raggiunto dalle notizie tragiche di queste settimane, dove il vostro Paese è stato ferito da una serie di eventi tragici e dolorosi. Tre giovani vite si sono spente nel silenzio drammatico del suicidio, lasciando dietro di loro domande senza risposta, dolore, smarrimento”. Così inizia la lettera dell’Arcivescovo di Crotone-Santa Severina Mons. Alberto Torriani che commenta le tragedie che hanno colpito nell’ultimo periodo la comunità petilina.

In poche settimane la città di Petilia Policastro ha perso tre giovani vite che scegliendo la via del suicidio hanno lasciato ai loro cari tanto smarrimento e incredulità, la stessa che prova una cittadina di fronte a tanto dolore apparentemente inspiegabile.

Nella sua lettera di vicinanza Mons Torriani spinge tutta la comunità a porsi delle domande in quanto il silenzio sarebbe un’ulteriore tragedia a quelle già vissute. Perché non si può rimanere senza una riflessione e un risveglio di coscienza davanti a tanta sofferenza. “Nessuna parola può davvero colmare il vuoto, ma è proprio il silenzio di queste ferite che ci interroga e ci chiede di non rimanere indifferenti. Desidero farmi vicino a voi, come pastore e come fratello. Mi sento partecipe del vostro dolore e, soprattutto, desidero condividere con voi un impegno di speranza. Quanto è accaduto non può lasciarci come prima: è un segnale forte, che parla di un disagio profondo, di un malessere che chiede di essere ascoltato, curato, guarito. Non basta dire che “è una tragedia”: occorre domandarsi insieme quale deserto ha generato tanto smarrimento? Quale sete di senso è rimasta inascoltata?”.

“Proprio nell’omelia del Corpus Domini, ho parlato dei “deserti esistenziali” che abitano i nostri paesi: deserti di relazioni, di futuro, di ascolto, deserti in cui spesso si perdono i più fragili. Di fronte a questi deserti, il Vangelo non ci permette di voltare lo sguardo altrove. Gesù, nel racconto della moltiplicazione dei pani (Lc 9,11b-17), ai suoi discepoli — e oggi a noi lo dice chiaramente: “Date voi stessi da mangiare”. È un invito a non congedare nessuno, a non lasciare che nessuno si senta escluso o invisibile. Questa tragedia ci chiede di tornare a essere comunità. Non per giudicare o commentare, ma per costruire spazi di comunione vera, in cui ogni persona possa sentirsi riconosciuta, ascoltata, custodita. C’è un pane da spezzare che non è solo quello della Messa: è quello del tempo condiviso, della vicinanza, dell’ascolto, della fraternità concreta. È quello dell’impegno a costruire comunione e ad organizzare la speranza!”

Torriani invita a pensare ad un momento di “cammino comune per seminare una cultura della vita” e infine esprime tutta la sua vicinanza alla comunità di Petilia Policastro auspicando il ritorno alla speranza “Vi sono vicino. Prego con voi e per voi. E vi chiedo di non lasciare che questo dolore si disperda nel silenzio. Facciamone insieme un seme di conversione comunitaria. Perché nessuno, mai più, si senta di troppo, o solo, o senza speranza”.

Filomena Ierardi

Filomena Ierardi