Crolla il ponte a Petilia. Noi? Speriamo che ce la caviamo

Crolla il ponte a Petilia. Noi? Speriamo che ce la caviamo

La scorsa notte il piccolo ponte sito nei pressi del bivio San Liborio sulla SP 58, in direzione Roccabernarda, è crollato. La strada, che collega il comune di Petilia Policastro ai comuni di Roccabernarda, Santa Severina e Cotronei è stata chiusa al traffico, subito dopo il primo sopralluogo del sindaco Amedeo Nicolazzi, che ha allertato gli uffici della Provincia e la Protezione Civile. Il manto stradale ha ceduto, probabilmente, per l’eccessiva fuoriuscita di acque bianche, non adeguatamente regimentate, a causa delle forti piogge dei giorni scorsi su una strada ad alta percorrenza di auto e mezzi pesanti.

Il crollo ha creato un gran numero di inconvenienti alla popolazione di Petilia Policastro e dei comuni limitrofi. Prima di tutto, basti pensare che, in caso di necessità, persino il 118, che ha una postazione a Mesoraca, e i Vigili del Fuoco sarebbero costretti a percorrere dei chilometri in più, il che ritarderebbe di molto i soccorsi. In secondo luogo, un abbondante numero di studenti pendolari, dalla mattina del 15 settembre, hanno iniziato ad avere forti disagi per il trasporto, in diverse scuole del Crotonese. I pullman saranno costretti a percorrere la strada che collega le frazioni di Pagliarelle e Camellino in direzione Roccabernarda, per entrare in paese e permettere il collegamento con i vari istituti.

Sebbene l’allarme del dissesto idrogeologico nell’area dei comuni dell’Alto Marchesato sia stato lanciato più e più volte, non sono stati mai presi provvedimenti volti a risolvere il problema. Ad oggi, non solo questo crollo, ma anche la frana che ha limitato per i mesi i collegamenti da Mesoraca in direzione Petilia Policastro, lo scorso anno, e la frana che ha compromesso il collegamento di San Mauro Marchesato in direzione Santa Severina, stanno contribuendo al progressivo isolamento dei vari comuni. Tutto ciò comporta che i soccorsi, gli studenti pendolari e chiunque altro debba spostarsi dalla città siano obbligati a percorrere strade dissestate per molto più tempo di quanto non dovrebbero, se l’arteria stradale venisse una volta per tutte ripristinata.

Benedetta Persico

Giuseppe Frandina

Giuseppe