Vale anche per il territorio di Strongoli lo stop allo spianamento spiagge da parte di Legambiente

Vale anche per il territorio di Strongoli lo stop allo spianamento spiagge da parte di Legambiente

“Le spiagge calabresi, scrigno di biodiversità per essere culla della tartaruga marina Caretta caretta e del Fratino Charadrius alexandrinus, sono in questi giorni violentate da ruspe e trattori per operazioni di pseudo pulizia e/o spianamento” si legge in una nota di Legambiente Calabria. “Operazioni sconsiderate, spesso finanziate dalla stessa Regione Calabria, che per una serie di motivi e coincidenze vengono svolte proprio nel periodo riproduttivo di Caretta Caretta e Charadrius alexandrinus, minacciandone gravemente il successo riproduttivo. La Regione, consapevole del valore naturale e paesaggistico dei litorali calabresi, dovrebbe finanziare operazioni di pulizia solo se eseguite a mano, come fu nei primi anni 2000. In attesa che tali disposizioni vengano con urgenza regolamentate nell’ambito dei Piani Comunali di Spiaggia, Legambiente Calabria chiede ai Comuni e agli stabilimenti balneari di sospendere qualsiasi operazione da parte di mezzi meccanici su tutto il territorio regionale, con particolare riferimento alla costa ionica reggina ormai riconosciuta quale più importante area di riproduzione italiana di Caretta caretta”.
Legambiente Onlus ha realizzato anche la “Tartafriendly”, una guida contenente indicazioni e consigli per una gestione consapevole di spiagge amiche delle tartarughe. La principale specie di tartaruga marina che frequenta le nostre coste è la Caretta caretta, anche se si incontrano anche la tartaruga verde (Chelonia mydas) e, più raramente, la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea).
La Caretta caretta è protetta dalle normative internazionali e nazionali: Convenzione di Washington (1973); Convenzione di Berna (1979); Convenzione di Bonn, (1979); Direttiva Habitat, 92/43/CEE e 2006/105/CE, relativa alla conservazione degli habitat; Convenzione di Barcellona (1995); Regolamento (CE) n. 1967/2006 del Consiglio del 21 dicembre 2006.

Giuseppe Frandina

Giuseppe