Gli Ardorini festeggiano 90 anni della loro fondazione

Gli Ardorini festeggiano 90 anni della loro fondazione

Le Suore Minime della Passione di N.S.G.C e i Pii Operai Catechisti Rurai Missionari Ardorini celebrano il 90° anniversario della fondazione dei loro Istituti religiosi.
Esattamente 90 anni fa, la Beata Elena Aiello e il Servo di Dio Don Gaetano Mauro, davano vita a due progetti che ancora oggi producono molto frutto.
Madre Elena Aiello, la “Monaca Santa” e Don Gaetano Mauro, il “Decano” si sono rivelati valido ed efficace strumento nelle mani di Dio.Stesso anno di fondazione (1928), stesso territorio (Montalto Uffugo), stessa missione (amare totalmente Dio e il prossimo): le Suore Minime e i Padri Ardorini, celebreranno insieme un’importante tappa temporale del loro cammino.
La solenne concelebrazione eucaristica (presieduta dall’Arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano, Mons. Nolè) si terrà il 15 settembre, nella Cattedrale di Cosenza, sarà preceduta da un triduo di preparazione nel santuario Madonna della Serra, a Montalto Uffugo, che prevede le riflessioni di Enzo Romeo (giornalista vaticanista Rai), Mons. Gianfranco Todisco (Vescovo), Don Enzo Gabrieli (postulatore causa canonizzazione di Madre Elena). Così padre Salvatore Cimino, Superiore generale degli Ardorini commenta “Solo qualche mese fa, abbiamo dato inizio ad una nuova comunità a Morogoro, in Tanzania, e subito dopo in quella nazione è stato ordinato sacerdote il primo missionario ardorino tanzaniano.
Novant’anni di cammino significano anche questo: continuare a bere alla sorgente da cui tutto è partito: il sacerdozio di don Gaetano Mauro; significano anche mantenere vivo il soffio dello Spirito che spinse don Mauro a pensare a coloro che abitavano “lontani” dalla sua parrocchia. Allora erano i contadini di Montalto, oggi sul cammino dei missionari ardorini appaiono i fuori casta indiani e i villaggi africani, oltre ai campesinos colombiani ormai da molti anni presenti sul cammino di questi novant’anni.
Novant’anni: non un tratto di cui vantarsi, ma una occasione di verifica interiore davanti alla Parola di Dio. La condivisione del cammino con le figlie della Beata Sr Elena Aiello, è poi un arricchimento sorprendente: non sono solo le circostanze locali che si vanno riscoprendo, ma una immagine di chiesa viva sul nostro territorio. Una chiesa che si esprime da novant’anni con carismi diversi, nati qui, che hanno il sapore delle nostre cose e delle nostre condizioni, una incarnazione fatta con la vita di Elena Aiello e di Gaetano Mauro”.

Giuseppe Frandina

Giuseppe