Aumenta la tassa rifiuti: Legambiente, la malagestione non può ricadere sui Comuni

Aumenta la tassa rifiuti: Legambiente, la malagestione non può ricadere sui Comuni

Legambiente Calabria interviene sulla questione relativa alla rimodulazione della tariffa sui rifiuti ritenendo sbagliata la delibera 344 della Giunta regionale che, di fatto, svantaggia i comuni virtuosi. “Non è possibile e più accettabile che a distanza di anni dalla fine del commissariamento del Settore, il Dipartimento regionale ripeta sempre lo stesso cahiers de doléances dei ritardi e degli errori del passato!! Ed allora quando si inizia a porre in essere ed affrontare le criticità arcinote e ritrite ogni volta ed in ogni atto del Dipartimento? Perché tanta colpevole inerzia, nonostante professionalità, esperienza ed etica del dovere??

Nonostante il passaggio delle competenze, in materia di rifiuti, alla politica, quasi nulla è cambiato. Tanto sperpero di denaro pubblico e siamo ancora all’anno zero: nel 2017 abbiamo speso 96,5 milioni di euro!!!!

Abbiamo sempre richiesto che venissero scoraggiate le politiche di ricorso alle discariche al fine di sostenere, invece, la raccolta differenziata. Legambiente Calabria ha chiesto ed ottenuto che fosse aumentata la tariffa di conferimento in discarica proprio per costringere i Comuni a fare la raccolta differenziata non solo per i benefici ambientali, ma soprattutto per i vantaggi e la riduzione dei costi per i comuni ed i cittadini virtuosi.

Abbiamo sempre ribadito la necessità di attuare la raccolta differenziata porta a porta con un sistema impiantistico a supporto e con impianti di prossimità per la gestione anaerobica del rifiuto organico”.

Da qui, l’appello al Presidente Oliverio e alla Giunta Regionale: “Le deficienze, i ritardi e la malagestione non possono ricadere sui Comuni ed i cittadini ed in alcun modo possono invertire la marcia rendendo diseconomica e svantaggiosa la raccolta differenziata”. Legambiente Calabria si rivolge anche “ai Sindaci ed all’ANCI regionale – che finalmente fa sentire la propria presenza – chiediamo di farsi carico anche delle proprie responsabilità avviando gli ATO e definendo le ARO – così non è più consentito a nessuno latitare e far finta di nulla, il sistema dei rifiuti va governato e gestito”.

“Sono tante le cose che non condividiamo della delibera di Giunta Regionale n. 344 così come le contraddizioni.

Nell’atto si legge che il costo complessivo del sistema regionale per il trattamento e smaltimento dei quantitativi di rifiuti previsti per l’anno 2018 risulta inferiore rispetto a quello previsto per il 2017, ed allora come si spiega l’aumento della tariffa?”

“Ciò che più ci amareggia – dopo le osservazioni al piano regionale dei rifiuti – è che ancora tutto si basi sul dato della raccolta differenziata e di produzione dei rifiuti del 2015 (punto 3.1 Tariffa conferimento ru indifferenziato dell’Allegato tecnico) quando sono disponibili alla Regione i dati del 2016. Ma perché politica e struttura del dipartimento perseguono nell’errore? Nella pianificazione degli impianti la logica a nostro avviso era quella di parametrare volutamente l’impiantistica su un dato di produzione rifiuti maggiore per giustificare rewamping impianti e termovalorizzatore e sottostimare la dotazione impiantistica a supporto della raccolta differenziata e dell’umido in particolare. Ma qui la logica non la capiamo!!

Quando avremo, invece, impianti e macchine di prossimità per i Comuni fino a 10 mila abitanti per la gestione anaerobica dell’umido per produrre biogas ed essere utilizzato come ammendante in agricoltura?

La virtuosità va incoraggiata e sostenuta e chi resta fermo al palo, va penalizzato!!

Ecco perché è illogico, quanto definito nell’allegato tecnico di aumentare la tariffa base dallo scaglione di percentuale di raccolta differenziata tra il 25 ed il 35 % degli anni precedenti (€ 147,00/tonnellata, tariffa base) allo scaglione, stabilito nella Delibera, tra il 35 ed il 50% (€ 185,00/tonnellata, tariffa base). Proponiamo di mantenere invariata la tariffa degli anni precedenti per i comuni che superano il 50% di raccolta differenziata in attesa che la Regione avvii un ragionamento più coerente con la riduzione dei rifiuti, tarando la tariffa sulla quantità di indifferenziato pro capite al fine di incentivare la riduzione oltre che il riciclo. Evidente la contraddizione del Dipartimento quando scrive: “… al fine di favorire il rilancio della raccolta differenziata, la tariffa veniva scaglionata in funzione della percentuale di raccolta differenziata raggiunta da ciascun comune”. Ed allora perché tanta superficialità da parte del Dipartimento?

Non capiamo come la Giunta possa definire “le discariche zero” un obiettivo quando poi, per accattivarsi le disponibilità di Comuni ad ospitare discariche, si prevede l’aumento delle royalty in aree di pregio naturalistico: se sono aree di pregio naturalistico non devono essere luoghi in cui realizzare e/o ampliare discariche come quella di Celico e di Scala Coeli.

Se poi le royalty vengono estese anche ai comuni limitrofi allora non riteniamo giusto che a pagare siano i cittadini per compiacere territori sede di discarica o se si concedono, che si abbia la compiacenza di vincolare le risorse economiche dei calabresi affinchè vengano utilizzate in buone pratiche ambientali e per attivare azioni di prevenzione e riduzione dei rifiuti!!!

Non riusciamo a credere che nella Delibera di Giunta Regionale ci sia scritto che si concedono royalty per riparare al “disagio” o meglio al “ristoro ambientale” per discariche a impianti di trattamento dell’organico?? Non vogliamo che si faccia confusione tra impianti a servizio della raccolta differenziata e discariche, non vogliamo che si facilitino privati a discapito di impianti che devono essere pubblici. I calabresi non vogliono e non devono essere sottoscacco delle lobby dei privati e non debbono essere sprecate risorse pubbliche con il trasporto fuori regione dell’organico!!

L’unica nota positiva in tutto il disastro politico di questa delibera regionale è di aver previsto quanto abbiamo proposto: riconoscere la premialità ai comuni che hanno raggiunto o raggiungeranno elevati livelli di raccolta differenziata (e di cui vanno esplicitate le percentuali) per l’accessione a finanziamenti e/o contributi di varia natura regionali.

Giuseppe Frandina

Giuseppe