Villaggio Principe: commesso ennessimo atto vandalico contro gli alberi

Villaggio Principe: commesso ennessimo atto vandalico contro gli alberi

Ancora una volta qualcuno ha “ben” pensato di deturpare i pini monumentali di Villaggio Principe.

Forse non tutti sanno che nel comune di Petilia Policastro, precisamente nel cuore del Villaggio Principe a una quota di 1485 m s.l.m., è presente un gruppo maestoso di Pini laricio (Pinus nigra subsp. laricio Maire) le cui caratteristiche come le dimensioni eccezionali, qualità estetiche e valore storico/culturale hanno fatto sì che venissero inseriti nell’elenco Nazionale degli alberi monumentali.

Gli imponenti pini secolari che danno il benvenuto ai visitatori del piccolo villaggio turistico, nel cuore del Parco Nazionale della Sila, hanno una circonferenza tra 4,5 e 5,05 metri e un’altezza di circa 31. Alcuni di questi esemplari sono testimonianza storica dell’attività estrattiva della pece che fu oggetto di commercio dal tempo dei romani fino ai primi del 900. Infatti alcuni pini presentano la cosiddetta “slupatura”, una tecnica che vedeva i pini più resinosi cavati a nicchia con l’ascia affinché la pece colasse per essere raccolta. Una volta terminata la procedura, nella cavità creata si accendeva un fuoco che cicatrizzava la ferita.

Ebbene, nel periodo delle ultime festività qualcuno si è recato a Villaggio Principe per trascorrere qualche ora a gustarsi il bel paesaggio innevato e festeggiare bevendo qualche bottiglia di vino, e fin qui nulla di strano. Cosa grave è stato, invece, prendere letteralmente ad asciate gli alberi secolari per estrarre del legno resinoso (in petilino “a deda” per accendere il fuoco), procurarsi della legna da ardere (pezzi di staccionata, panchine etc) e accendere un fuoco proprio sotto le fronde dei pini secolari. Giunta l’ora di rientrare hanno ritenuto giusto di lasciare i vecchi alberi in compagnia di bicchieri, bottiglie vuote e piene. Che tristezza…

Sono pochi gli esemplari di alberi monumentali presenti nell’altopiano silano con queste caratteristiche storiche e naturali, si tratta di un bene raro che andrebbe tutelato e valorizzato, ma che purtroppo è abbandonato e se stesso e viene anche deturpato. Purtroppo così come gli alberi, tutto il nostro territorio montano, che è ricco di valenze paesaggistiche naturali e culturali, viene costantemente martoriato dall’inciviltà e dall’ignoranza che permane nella nostra comunità, nell’indifferenza di molti ma per fortuna non di tutti. Simone Scordamaglia

Redazione Il Petilino

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