Il Comune di Petilia travolto dallo “tsunami Eleo”

Il Comune di Petilia travolto dallo “tsunami Eleo”

Si sono abbattuti come un autentico tsunami sul consiglio comunale di Petilia Policastro gli sviluppi dell’inchiesta Eleo, operazione della Direzione distrettuale antimafia, che ha portato in carcere 13 persone.
Finora, infatti, ci sono state due dimissioni, quelle dell’ex vicesindaco, Franca Costanzo, e del consigliere di opposizione, Vincenzo Calaminici, ma altre potrebbero  seguire in tempi brevi.
Dalle intercettazioni e dalle informative legate all’inchiesta, infatti, sono emersi alcuni episodi che coinvolgono anche il sindaco, Amedeo Nicolazzi, l’ex vicesindaco Costanzo ed altri esponenti comunali, che sono stati pubblicati, in un’inchiesta esclusiva, dal Quotidiano del Sud.
Elementi che hanno indotto il gruppo di minoranza consiliare, Più Petilia, a chiedere la convocazione urgente di un consiglio comunale ad hoc, per far  chiarezza, sulle vicende  che gettano ombre pesanti sul Comune.
Ed è stato, quello svolto nei giorni scorsi, davvero una seduta della civica assise assai animata, con toni molto alti e con lo scambio di reciproche accuse  tra le parti.
Consiglio che si è aperto con la surroga della consigliera Franca Costanzo, alla quale è subentrata Agatina Scordamaglia (vista la rinuncia di Fabio Carcea).
 In particolare, i tre consiglieri di Più Petilia, Simone Saporito, Vincenzo Calaminici e Carmelo Garofalo, nel ribadire  la gravità dei contenuti emersi dall’indagine della dda, ha chiesto le dimissioni di sindaco e della maggioranza.
Lo hanno chiesto come “un atto d’amore e di coraggio nei confronti della città”, perché “solo le dimissioni del sindaco e della maggioranza possono garantire un libero e democratico accertamento della verità dei fatti accaduti in cui ognuno potrà difendersi legittimamente, secondo legge, senza scalfire l’onorabilità, il decoro, l’immagine e la storia di Petilia, delle sue istituzioni e di tutta la comunità”.
E’ stata la capogruppo della maggioranza, Paola Carvelli. ad esprimere anche a nome dei suoi colleghi,  la difesa del sindaco esprimendogli solidarietà.
Naturalmente, è intervenuto anche il sindaco Nicolazzi, che ha difeso a spada tratta il suo operato nei suoi anni di mandato, rimandando al mittente le accuse, soprattutto quelle legate ai presunti rapporti con la criminalità organizzata e sottolineando di non aver avuto alcun avviso di garanzia.
Ha letto, a tal riguardo un verbale in cui il sostituto procuratore Sirleo ha interrogato il pentito Domenico Iaquinta, i cui si evidenzia come lui si fosse sempre tenuto distante dalla criminalità organizzata.
Ha auspicato, il primo cittadino, che la Magistratura possa fare al più presto chiarezza sulla vicenda,  comunicando  di aver chiesto alla Direzione distrettuale antimafia di essere sentito in merito.
Come accennato, molto accesi sono state le botta e risposta con il consigliere Saporito, che dal canto suo ha posto l’accento sull’esito dei concorsi pubblici al Comune, esprimendo perplessità.
In conclusione, poi, c’è stato l’annuncio delle dimissioni del consigliere Vincenzo Calaminici, che le ha formalizzate il giorno successivo,  sottolineando che “l’attuale situazione, così come si è palesata, non consente di fare politica per come la intendo io”.
Adesso, dopo ulteriori elementi pubblicati sulla medesima testata giornalistica, si attendono sviluppi, che potrebbero portare, anche, a degli sviluppi clamorosi.  

Redazione Il Petilino

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