Calaminici scrive una lettera a Renzi prima di autosospendersi dal Consiglio provinciale

Calaminici scrive una lettera a Renzi prima di autosospendersi dal Consiglio provinciale

Vincenzo Calaminici vuole autosospendersi dal Consiglio provinciale di Crotone e prima di farlo scrive una lettera al Presidente Matteo Renzi per denunciare la situazione di degrado che si vive nel crotonese con la speranza di attirare l’attenzione del Governo su una terra martoriata da tempo.
Nella lettera Calaminci elenca le situazioni negative che si vivono “Da mesi i dipendenti della Provincia lamentano il mancato pagamento degli stipendi, perché l’Ente non riesce ad approvare il Bilancio del 2015, questo basterebbe a giustificare la mia Auto-Sospensione. Perché dovrei sobbarcarmi le responsabilità e l’inettitudine di una classe dirigente politica che, negli anni, ha fatto della provincia un “poltronificio” per incompetenti? Perché dovrei rischiare il linciaggio da parte dei dipendenti provinciali o della “Gestione Servizi” se chi mi ha preceduto ha pensato solo a posticipare il problema fino a renderlo irrisolvibile? E’ giusto che paghino i colpevole veri di questa situazione, incancrenitisi ulteriormente con l’avvento della legge sul riordino delle province”.
Nella lettera si parla anche di viabilità “Vorrei spostare l’attenzione anche sulla VIABILITA’ del territorio crotonese, sulla quale ci sarebbe da scrivere interi volumi enciclopedici, cercherò di limitarmi all’essenziale. Come ben saprà l’Ente detiene le deleghe in merito alla viabilità, deleghe vuote nelle casse e nei contenuti. Non ci sono fondi per sistemare nemmeno una misera buca. So, per bocca del Presidente-Reggente che tramite l’U.P.I. sono stati richiesti fondi per diversi centinaia di milioni di euro ma, il Governo da Lei presieduto, ha stanziato unicamente delle briciole che non servirebbero nemmeno a rimettere in moto i mezzi dei dipendenti addetti alla viabilità. L’attuale situazione si presenta per come segue. Non esistono più la segnaletica verticale ed orizzontale, non si puliscono più i canali e le cunette per la raccolta dell’acqua piovana, gli argini stradali sono abbandonati all’incuria e alla naturale propensione delle erbacce ad espandersi, questo fenomeno ha ridotto la spazio delle carreggiate, di tutte le strade provinciali, che ormai non sono più a norma e andrebbero CHIUSE TUTTE tramite apposita ordinanza, persistono frane sulle carreggiate da anni, rimaste li a ricordo degli eventi piovani. Il manto stradale è ridotto ad un colabrodo, ci sono voragini e buche in quantità, ciò che rimane del vecchio asfalto, rappresenta esso stesso un ulteriore pericolo per chi vi transita”.
Non per ultimo Calaminici illustra anche la situazione della Statale 106 “E, per chiudere in bellezza, siamo attraversati dalla famigerata SS 106, la Strada della Morte, con cifre da conflitto bellico. Mentre da Voi, su al Nord, si litiga se fare o meno le Olimpiadi, se forare ancora una volta le Alpi, perché dobbiamo essere collegati all’Europa “veloce”, qui, giù da noi, i fori sono in verticale, e le buche stradali sono così profonde che, l’altro giorno, un mio concittadino si è fatto una foto a mezzo busto, calandosi in una delle numerosissime buche stradali.
Voglio essere propositivo…
PERCHE’ NON DATE A NOI I SOLDI DELLE OLIMPIADI, QUELLI DELL’EXPO’, QUELLI DELLA TAV. ECC. ECC.?
Non siamo forse meritevole di correre insieme all’Europa “veloce”?
Di una cosa sono certo però (ne sono certi anche i miei conterranei), non abbiamo più bisogno di annunci, abbiamo bisogni di fatti! Per una volta organizzate un qualcosa a partire dal SUD, oppure tutto deve fermarsi per forza a Napoli (o a Eboli?!?)! Pochi giorni fa nella Città di Petilia Policastro (della quale sono un cittadino) si è aperta l’ennesima frana, non Le nascondo che la colpa è anche di una pessima gestione del territorio da parte delle amministrazioni locali che si sono succedute, di ogni colore politico ma, è altrettanto palese la secolare latitanza dello Stato (quello politico-amministrativo) in quasi tutta le Regione Calabria”.
Conclude la missiva sottolineando come in Calabria manchi la presenza della strada “Abito un territorio che aspetta lo Stato Italiano, in termini di infrastrutture, sin dall’Unità d’Italia, e sarebbe anche ora che qualcuno, su a Roma, se ne accorgesse e si rendesse conto del disagio che viviamo quotidianamente, non escludendo nemmeno la deputazione calabrese che ha abitato e abita Roma come fossero consoli o ambasciatori. Il patetico balletto dello “scarica barile” personalmente non lo gradisco. Il Governo Nazionale e Regionale agiscano in sinergia, senza se e senza ma, e subito, con concretezza come piace a Lei. Evitando di parlare il burocratese o il politichese odierno che sa tanto di “Cettolaquaunquismo” (non mi riferisco a Lei ovviamente). Non è più tempo di tentennare, state spingendo questo territorio verso la guerra civile e, in quel caso, non tentennerei a schierarmi col mio territorio come ho sempre fatto.
Mi auto-sospenderò perché non voglio essere confuso con chi questo territorio lo ha depredato, mortificato, sfruttato e abbandonato. No!
Non voglio nessuna colpa su quello che è successo e succederà ancora, faccio il Consigliere Provinciale da un solo mese e non sono abituato a fare il Masaniello di giorno e il Vicerè di Pomeriggio, così come non voglio essere il Capro Espiatorio di nessuno tra quanti mi hanno preceduto.
L’autunno è già qui, l’inverno è prossimo, le piogge che verranno, lo stato di abbandono e il degrado descritti sopra, renderanno questo territorio uno scenario di guerra e, mi ripeto, in guerra mi schiero con i miei concittadini, dovete essere voi ad assumervi la responsabilità di quanto è accaduto e di quanto accadrà. Tra pochi giorni un sottosegretario del suo Governo parteciperà ad una manifestazione a Petilia Policastro, l’On. Dorina Bianchi, spero sia dotata di elicottero o di carro armato perché, ad oggi, qui da noi gli operai fanno difficoltà a raggiungere i posti di lavori, i ragazzi idem per frequentare le scuole, nel caso più grave, le ambulanze faticheranno per raggiungere l’ospedale di Crotone, questa sarebbe l’Italia?
Se a questo scenario aggiungiamo le centinaia di famiglie rimaste senza lavoro, quelle dei dipendenti delle partecipate provinciali, il sistema sanitario quasi azzerato, insomma lo Stato sta spingendo il territorio al declino, all’esasperazione e alla guerra civile.
Per chiudere, Egr. Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, non è più rimandabile l’intervento del Suo Governo, pena l’iscrizione all’Albo dei Colpevoli (e sono già tanti) dell’attuale stato di abbandono del territorio crotonese. Anche perché dobbiamo finirla in Italia con questa storia del “tutti colpevoli nessun colpevole”, chi è colpevole paghi e stop, non siamo tutti uguali e la politica non è una cosa sporca, sono i ladri e gli affaristi in politica a renderla tale. I cittadini ormai l’hanno capito bene, di esempi ne abbiamo svariati ma, per restare in Calabria le cito le ultime elezioni amministrative ed i risultati di Cosenza e Crotone e lo faccio da tesserato del PD.
La invito a recarsi personalmente sul territorio crotonese, le farò volentieri e gratuitamente da guida, così potrà constatare di persona quanto grave sia la situazione. Siamo stanchi di essere ritenuti figli illegittimi dell’Italia, di essere sempre gli ultimi degli ultimi, è tempo che l’Italia ci rimetta al passo con le altre regioni, dotandoci di tutte quelle infrastrutture che abbondano al Nord e sono praticamente inesistenti da noi. Le aggiungo un piccolo particolare, in tutte le infrastrutture costruite da Roma in su, l’apporto dei Calabresi è stato determinanti, giusto per citare un solo caso, i nostri Minatori sono quelli che hanno collegato l’Italia del Nord all’Europa veloce, vivono sperando di potere, un giorno, festeggiare l’apertura di un traforo a pochi chilometri da casa.
Nessun tono polemico, nessun sarcasmo nella presente lettera, solo la denuncia doverosa dello stato attuale del territorio, dovuta perché i nostri dirigenti di partito, regionale, provinciale e locale, sono troppo impegnati a commissariare, litigare, mercanteggiare, “poltroneggiare” e certamente in tutto questo non avranno trovato il tempo per dedicarsi al territorio e ai cittadini …
… POI, PERO’, ARRIVANO LE ELEZIONI!”
Vincenzo Calaminici

Giuseppe Frandina

Giuseppe