Random-Irregular Collective fino al 30 dicembre a Crotone: passato e presente nella torre del Castello

Random-Irregular Collective fino al 30 dicembre a Crotone: passato e presente nella torre del Castello

E’ la torre aiutante del Castello Carlo V, ad accogliere la mostra “Random Irregular Collective”: un collettivo composto di cinque giovani poliedrici che espongono in uno dei luoghi più affascinanti della città. Un substrato ricco di storia e, in questo caso, d’arte, un connubio tra passato, presente e futuro voluto fortemente dall’assessore alla Cultura Antonella Cosentino. Un progetto versatile il quale vede alternarsi nei tre piani della Torre: scultura, pittura e fotografia, conducendo lo spettatore in un viaggio fra la street-art. Una dimensione anacronistica in cui perdersi, per scoprire che passato e presente sono speculari e attraverso cui si può giungere a una riflessione: serve poco per valorizzare gli angoli dimenticati di Crotone, basta aggiungere bellezza a bellezza.
Un ambiente unico in cui ritrovare anche area lounge con bar e consolle, una free wi-fi zone e un dipartimento grafico e serigrafico. Una prima edizione che si può definire antesignana per la città, tenendo conto dell’idea alla base ossia creare un “mix tra antico e moderno”, come afferma Armando Truglio, uno dei cinque writer e direttore artistico dell’evento. Linee irregolari che s’intrecciano a 4,6,8 mani sulle tavole affisse alle pareti dei vari antri e opere di street/urban art che catapultano lo spettatore dal medioevo ai giorni nostri.
Un concept originale che invita a guardare oltre, attraverso i diversi calligraffiti presenti. “Vedere le cose in modo diverso”, è questo il sottotitolo attribuito da Pier Paolo Barresi alle sue opere e ancora “Le cose irrealizzabili sono realizzabili in una città come Crotone”. Spicca una sua versione di Pitagora nella stanza a lui dedicata e uno skateboard in cui è presente una spaccatura, indice di una “dicotomia tra l’andare e il tornare” specifica l’artista. Nella zona dedicata a Francesco Calendini emerge, tra tutte, il calligraffito del testo “Lettera d’Amore” del rapper Don Diegoh.  Degna di nota è, altresì, l’opera calpestabile di Cesare Criniti che occupa un intero corridoio. E, infine, c’è Salvatore Scarfone che aderisce a uno stile più moderno, contemporaneo e astratto, dove lettere, segni e linee s’intersecano in modo armonico. Fino al 30 dicembre, dunque, si potrà accedere alla mostra dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 20.00.
Veronica Otranto Godano
Giuseppe Frandina

Giuseppe