I Juredurè tornano sulla scena musicale con un’anima diversa
“La triste commedia” è l’album con il quale i Juredurè sono ritornati a far parlare di loro. Il gruppo musicale nato a Bologna nel 2004, ma composto da musicisti di origine calabrese, dopo i lavori discografici “Senza Confini” e “Ritorno”, presentano un album che racconta un mondo in cui bisogna fare i conti con tante maschere sociali.
Nel gruppo, tutto di origine della provincia di Crotone, troviamo Emanuele Trocino di Petilia Policastro, voce leader e autore dei testi; Antonio Rimedio di Papanice che nell’ultimo Sanremo ha accompagnato Biagio Antonacci con la fisarmonica, per il gruppo suona anche tastiere, sax soprano, oboe, oltre ad essere compositore e arrangiatore. Altro componente del gruppo è Antonio Calzone di Roccabernarda, suona clarinetto, clarinetto basso oltre ad essere autore di testi; al basso e al contrabbasso troviamo invece Mario Brizzi di Mesoraca.
Dopo aver parlato di una terra di migranti e dopo aver raccontato di leggendari di briganti, nei loro lavori precedenti, i Juredurè con “La triste commedia” narrano «le storie di una coscienza moderna e, pur tuttavia, inesorabilmente legata ai suoi tratti più ancestrali» come si legge in una nota stampa.
I Juredurè attraverso la loro musica spiegano come l’uomo sia «inevitabilmente inghiottito dal teatrino delle ipocrisie, dalla necessità di indossare la maschera della sopravvivenza sociale, dalle illusioni dell’inganno collettivo, dalle voluttà insite nel primigenio istinto umano». È un teatro della vita quello raccontato dal gruppo musicale dove «si muovono febbricitanti uomini desiderosi solo di godimento, istrionici giudici del bel pensare, uomini sopraffatti dal male di vivere» proprio per questo l’unica cosa che rimane da fare è ridere di loro pensando alla soluzione di levarsi la maschera.
(Nel numero cartaceo di Febbraio segue l’approfondimento sui Juredurè)