Parresia: la nuova rubrica del team Terra Di Mezzo
Continua, anche ai tempi del covid 19, l’impegno civico del Team ASOC del Ciliberto, Terra di Mezzo. Da una idea dello studente Cristian Casella, nasce una nuova video-rubrica settimanale: “PARRESIA. Il diritto dovere di dire la verità”, che verrà trasmessa ogni sabato alle ore 15.00 sulle pagine social del team.
“É proprio partendo dalle parole, infatti, che il team Terra Di Mezzo vuole provare a presentare quei temi che caratterizzano un’organizzazione criminale come la ‘ndrangheta” si legge in una nota del gruppo di studenti.
“Peppino Impastato diceva che la mafia uccide e il silenzio pure. Come lui questi studenti credono che il contrario del silenzio sia la parola, che la parola sia conoscenza e consapevolezza di quei diritti che ogni uomo possiede ma che spesso abbandona. Modello esplicito di questo percorso di ricerca è “Dire e non dire. I dieci comandamenti della ‘ndrangheta nelle parole degli affiliati” di Nicaso e Gratteri. Consapevoli dell’interdipendenza che correla lingua e cultura, lingua e mentalità, con questo nuovo format gli studenti del Ciliberto proveranno a mettere in evidenza le parole con cui si affermano i valori rispettivamente della legge e della violenza e dell’oscurità di una parte di società che di onorato ha ben poco…”.
“Da ragazzi e studenti credono fortemente in questa terra di Calabria, nelle opportunità che può offrire ma, soprattutto, credono in quel cambiamento tanto volte promesso e sempre disatteso.
Sono convinti che solo una giusta informazione e una solida cultura possano agire in una lotta consapevole alla criminalità, ma anche che sia necessaria un’azione più strutturata che preveda l’impegno continuativo dei giovani affinchè qualcosa possa cambiare davvero. Questo è il punto fondamentale dell’iniziativa. La chiave di volta del progetto è una partecipazione diretta e diffusa che vedrà protagonisti studenti tra i 16 e i 18 anni. Non si tratta soltanto di rinsaldare la consapevolezza del valore della legalità, valore imprescindibile, ma di definire nuove e concrete iniziative per sviluppare estese forme di partecipazione e rafforzamento della cittadinanza attiva nel contrasto ai fenomeni mafiosi. E non esiste un luogo migliore della scuola, anche quando è a distanza, per rinsaldare e veicolare i principi fondanti di ogni comunità civile”.