Una telefonata ti salva la vita

Una telefonata ti salva la vita

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Come recitava un antico spot televisivo “una telefonata può salvarti la vita”: è quello che è successo a Giuseppe Rizzuti, classe ’81, partito il 16 dicembre per andare a lavorare in Libia e che nei giorni scorsi è riuscito a scampare un rapimento nel quale sono caduti due suoi colleghi. Giuseppe lavora per la ditta General work e con i suoi due colleghi, che purtroppo sono stati rapiti, si stava recando sul luogo del lavoro quando ha ricevuto una telefonata da un suo collega affinché tornasse indietro per guidare un escavatore e raggiungere gli altri due a bordo di un furgone. Quando Giuseppe è arrivato sul posto ha trovato il furgone vuoto e se non avesse ricevuto quella telefonata anche lui sarebbe a quest’ora nelle mani dei rapitori. Invece da quello che ha riferito il padre, Francesco Rizzuti, il giovane sta bene, anche se non ha fatto sapere quando potrà rientrare, infatti sembrerebbe che debba restare a disposizione della polizia per le indagini del caso. Tanta tensione aveva travolta la famiglia di Giuseppe, come racconta il padre, «Non è stata la ditta ad informarci, ma abbiamo appreso la notizia dalla tv, abbiamo sentito i nomi dei colleghi di mio figlio e ci siamo allarmati perché non riuscivamo a metterci in contatto con mio figlio». Da Petilia erano giorni che non riuscivano a mettersi in contatto con lui non avendo nessuna notizia, è così che il padre ha deciso di rivolgersi al sindaco, Amedeo Nicolazzi, che prontamente ha contattato la compagnia dei carabinieri e in sinergia con il capitano Claudio Martino è riuscito a far mettere in contatto Giuseppe con la famiglia. «A nome dell’amministrazione comunale mi sono messo a disposizione della famiglia del giovane per qualsiasi cosa» ha affermato il sindaco Nicolazzi che ha approfittato dell’occasione per ricordare che «Petilia non è la città di Lea Garofalo, ma è la città dei minatori, come Pietro Mirabelli, e di tutti quei lavoratori come Giuseppe che si danno da fare per la propria famiglia». La storia di Giuseppe fa comprendere come sia difficile trovare lavoro in questi periodi e come spesso e volentieri l’alternativa è quella di partire per posti molto lontani e a volte pericolosi per cifre nemmeno tanto alte, lasciando come Giuseppe compagna e due figli molto piccoli ad aspettarlo.

Giuseppe Frandina

Giuseppe