Mobilitazione a Crotone per il settore Telecomunicazioni

Mobilitazione a Crotone per il settore Telecomunicazioni

Con un comunicato stampa “Laboratorio Crotone” scrive su una prossima mobilitazione per il lavoro. “A rischio centinaia di posti di lavoro, i parlamentari crotonesi non possono più stare a guardare e tacere!

Il settore telecomunicazioni in Calabria conta più di 15 mila addetti, e la messa in sicurezza di questo settore è di primaria importanza, ed è per questo che le organizzazioni sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl e UIlcom Uil hanno indetto per il prossimo 11 marzo una mobilitazione unitaria a livello regionale. Invitati a partecipare i parlamentari eletti in Calabria, ai quali le organizzazioni sindacali chiedono di farsi carico del problema, ed in questo senso noi oggi sentiamo di dover chiedere alla rappresentanza parlamentare crotonese di far sentire la voce del nostro territorio, di dar voce ai tanti lavoratori che hanno già perso il lavoro ed ai tanti che rischiano di perderlo.
Crotone è la città che in Calabria rischia il maggior salasso occupazionale, lo abbiamo già detto nei mesi scorsi e siamo costretti a ripeterlo oggi. I parlamentari crotonesi, soprattutto quelli forza di Governo, non possono tacere, devono dire cosa intendono fare e chi intendono rappresentare.
Vogliamo ricordare ai parlamentari crotonesi che nel giugno 2018 è stato sottoscritto un accordo al Ministero dello Sviluppo economico guidato dal vice premier pentastellato Luigi Di Maio tra Tim e le organizzazioni sindacali nazionali di categoria, per la salvaguardia del perimetro occupazionale del gruppo Tim attraverso l’applicazione di un contratto di solidarietà difensiva e il ricorso a prepensionamenti volontari incentivati ed al contempo si avviava un confronto sulla sostenibilità sociale nella gestione degli appalti.
Da giugno però nulla è stato fatto e soprattutto in questi mesi è iniziata, e via via aumentata, l’emorragia di posti di lavoro, nel silenzio complice e colpevole della nostra deputazione.
In Calabria nel mondo degli appalti Tim operano migliaia di lavoratori nei call center in outsourcing, e preoccupala tenuta occupazionale del comparto.
Tim ha ridotto i volumi telefonici alle aziende in appalto di circa il 30% e questo ha comportato da luglio ad oggi la perdita, solo in Calabria, di un migliaio di posti di lavoro e Crotone ne sta pagando il prezzo più alto.
E allora ci piacerebbe constatare l’attivismo delle parlamentari forza di governo non solo sulle pagine dei quotidiani e sui social quando si tratta di diffondere e propagandare il mantra della settimana, quando da brave scolarette ripetono la lezione impartita dai guru della “Casaleggio Associati”.
Il lavoro è un bene prezioso, ed oggi le risposte tocca a voi darle, decidete se continuare a rispondere ed annuire ai dictat romani o se invece è arrivato il momento di rispondere ai territori che dovete rappresentare, tutelare e proteggere!”.

Giuseppe Frandina

Giuseppe