Si vota il 28 maggio. Il referendum deciderà le sorti di voucher e appalti
Con enorme soddisfazione della Cgil- promotrice del referendum che chiede agli italiani di esprimersi sull’abrogazione dei voucher e sull’eliminazione delle disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti- è stato oggi approvato il decreto per l’indizione dei Referendum popolari. Le consultazioni referendarie si svolgeranno domenica 28 maggio 2017, fa sapere Palazzo Chigi. “Finalmente” è l’espressione ribadita più volte dal mondo sindacale che ha sollecitato, hic et nunc, le istituzioni.
Un’aspra battaglia quella della categoria, al fine di far comprendere che non c’è un abuso dei voucher, bensì “una normativa che consente alle imprese italiane di sostituire il lavoro ordinario e strutturato con quello pagato con i ticket del tabaccaio” afferma il segretario generale Susanna Camusso che giovedì 16 marzo entrerà nel merito della questione dagli scranni dell’Unical. Nessun compromesso con il Governo per la Cgil la quale chiede, non solo d’intervenire con limitazioni legate al tetto massimo di reddito proveniente dai buoni lavoro, ma di riportare lo strumento nell’alveo dell’occasionalità, solo per retribuire disoccupati di lunga durata, pensionati e studenti.
Per quanto concerne la responsabilità solidale negli appalti, l’Esecutivo attenderà probabilmente le scelte dei cittadini, senza apportare modifiche al momento. L’obiettivo è abrogare parte dell’articolo 29 della Legge Biagi per arrivare a un’uguale responsabilità tra appaltatore e appaltante e, dunque, reintegrare le garanzie per i contributi dei lavoratori delle aziende che subappaltano lavori.
Sta di fatto che eventuali variazioni legislative non influiranno seduta stante sul blocco del referendum, giacché l’Ufficio centrale per il referendum della Cassazione dovrà comunque verificare una certa aderenza tra la richiesta referendaria e gli approcci normativi.
