Santa Barbara festeggiata a Pagliarelle ricordando i minatori
Ormai sono due anni che il 4 dicembre a Pagliarelle si festeggia Santa Barbara.
Quella di Santa Barbara è diventata una festa molto sentita a Pagliarelle e sta diventando una vera e propria tradizione quella di ricordare la patrona dei vigili e dei minatori.
Ieri mattina la festa è iniziata molto presto con la celebrazione della santa messa in onore dei minatori di Pagliarelle, il borgo dei minatori per l’alto numero di papà, di nonni, di zii, amici che lavorano in miniera.
Alla messa hanno partecipato i bambini delle scuole elementari e scuole medie, con la presenza del sindaco, Simone Saporito, del vice sindaco, Carmelo Garofalo e dell’assessore Elisabetta Cistaro. Presente anche il vice sindaco di Roccabernarda, Anna Medaglia, che ha partecipato alla messa, ricordando l’episodio che ha colpito la sua cittadina, con la morte del giovane minatore Salvatore Cucè. Finita la messa tutti i minatori presenti sono rimasti a pranzare in piazza, e nel pomeriggio l’associazione I giovani di Pagliarelle hanno portato allegria con i vecchi giochi di una volta. Nella giornata non sono mancate le emozioni: un minatore anonimo ha voluto scrivere una poesia, letta durante la messa. Ci sono stati anche i fuochi d’artificio che illuminavano la piazza, musica e balli per festeggiare questi minatori.
Si è trattato di una giornata molto sentita e molto apprezzata dalla comunità, “dove ogni giorno si prega affinché non succeda nulla a questi uomini lontani dalla propria casa e famiglia perché qualsiasi cittadino potrebbe essere il prossimo a perdere la vita” si legge in un commento dell’associazione.
Di seguito pubblichiamo la poesia letta ieri.
Poesia del minatore X
La paura di un minatore di Pagliarelle
Ho paura quando sto per partire da casa;
Ho paura quando sto per salutare i miei cari;
Ho paura quando sto per baciare i miei piccoli;
Ho paura quando sto per salire sulla macchina che mi porta alla stazione;
Ho paura quando sto per salire su un aereo;
Ho paura quando sto per entrare in cantiere;
Ho paura quando sto per entrare in galleria
Ho paura quando vedo i miei colleghi in difficoltà e ho paura quando per la stanchezza credo di farcela ma mi si chiudono gli occhi.
Ho paura e cerco aiuto alla nostra
Santa Barbara;
Ho paura quando penso ai miei compagni che non ce l’hanno fatta a tornare a casa;
Ho paura quando vedo la statua della piazzetta dedicata a loro.
E in fine ho paura dello spazio rimasto vuoto, dove sono scritti i nomi e cognomi dei miei paesani morti per il sacrificio del lavoro.
Perché il mio nome potrebbe essere il prossimo.