Nota stampa sul Consorzio idrico di Calaminici

Nota stampa sul Consorzio idrico di Calaminici

Muore la SOAKRO… e dopo?

Si parla di un Consorzio Idrico… di una Soakro BIS, è forte il rischio di un fallimento annunciato a danno di cittadini e lavoratori.

Mi è dispiaciuto non poter partecipare all’ultimo consiglio comunale di Petilia, un’assemblea che portava all’ordine del giorno l’approvazione della costituzione del consorzio per la gestione del servizio idrico integrato. Esprimo qui, a mezzo stampa, quello che sarebbe stato il mio intervento in quella occasione.

Parto da i principi cardine, vale a dire gli interessi dei cittadini petilini e dei dipendenti della, ormai fallita, Soakro. Sono convinto che non si possa prescindere dal tutelare i cittadini che finanziano, pagando le tasse, l’erogazione di un servizio pubblico centrale e delicatissimo, ed i dipendenti Soakro, le loro famiglie, che si occupano appunto della gestione. Acquisiti questi come pilastri portanti del mio pensiero, non posso non esprimere seri dubbi e perplessità per uno strumento, e mi riferisco al nuovo consorzio, che nasce già morto!

Nasce già male semplicemente perché trattasi di una banalissima riproposizione della gestione Soakro, dove l’unica novità che si registra sta nel cambio della denominazione.

Non vedo, allegato all’atto di costituzione, ne un progetto, ne un obiettivo, ne, e soprattutto, un piano strageco industriale della gestione. Non si fa riferimento a cifre, a dati statistici che erano da estrapolarsi dalla fallimentare gestione Soakro, si fa riferimento solo a norme. Un fallimento che non è certo da imputare ai dipendenti quanto ai dirigenti ed alla politica locale, mai così cieca ed egoista, come nel caso di Soakro.

Solo sei comuni hanno aderito al nascente consorzio (forse saranno dieci), in nove hanno già deciso di non aderire, a Mesoraca il revisore dei conti ha intimato l’amministrazione a rivedere la propria posizione. Lo stesso sindaco di Crotone ha espresso, in televisione, serie perplessità sulla tenuta di progetto “Consorzio”. Anche le dichiarazioni dell’Avv. Scordamaglia, già Presidente della Soakro per 5 anni (dei nove totali), ora liquidatore, che da mesi insegue i sindaci su questa problematica, vanno verso quantomeno una gravissima criticità (per non dire di un flop annunciato)

La gestione in “STILE SOAKRO” è fallimentare perché riproporne una copia stropicciata?

Perché riproporre un modello che sta creando solo problemi ai cittadini ed ai lavoratori stessi?

Sarebbe stato opportuno, fare meglio e di più. Ad esempio si poteva provare a realizzare la tanto auspicata “Unione tra Comuni”. Si sarebbero evitate spese superflue e la gestione sarebbe rimasta all’interno di un dialogo tra comuni della provincia, sarebbe stata una gestione trasparente e si sarebbero evitati quegli sprechi deprecabili che hanno contraddistinto la Soakro.

Bisognava partire da un serio piano industriale, che si occupasse della gestione del servizio idrico integrato e dei lavoratori, invece si è partiti, come sempre, allo sbaraglio. La solita toppa stonata!

Spero che l’attuale maggioranza si ricreda e ritorni alla delibera di consiglio n° 41 del 28112013, all’epoca ero assessore e vicesindaco, quando approvammo l’assunzione diretta del servizio idrico integrato, in attesa che la Regione Calabria deliberasse in merito. Tra l’altro la stessa delibera non viene nemmeno citata nell’ultima delibera consiliare.

E’ palese che la cura proposta è di gran lunga peggio del “problema Soakro”!

Improvvisazione, superficialità, troppa leggerezza, verseranno su cittadini e lavoratori della Soakro problemi maggiori degli attuali, con la seria possibilità di rendere un danno, di per se già grave, irrimediabilmente e, forse, permanente.

Vincenzo Calaminici
Pd-Campo democratico
Giuseppe Frandina

Giuseppe