Legambiente Calabria sull’emergenza petilina

Legambiente Calabria sull’emergenza petilina

Paesi isolati, fiumi esondati e smottamenti su rete ferroviaria: torna violentissima l’emergenza maltempo anche in Calabria, dove continua a piovere ininterrottamente ed alcuni comuni hanno subito gravi danni a causa delle frane e delle inondazioni che hanno maggiormente indebolito la viabilità calabrese già al collasso. Particolarmente allarmante è la situazione nella locride e nel crotonese.
Legambiente Calabria insiste da tempo sugli interventi di mitigazione del rischio e del ripristino dell’officiosità idraulica di torrenti e fiumi che sino ad ora non si sono messi in atto nonostante l’attività di monitoraggio che i sorveglianti idraulici di Calabria Verde svolgono da tempo.
Sembra assurdo doverne riparlare oggi in piena emergenza, ma manca ancora una seria politica di riduzione del rischio che sappia tutelare il suolo e i corsi d’acqua, e ridurre i pericoli a cui sono quotidianamente esposti i cittadini. Nonostante si sia cominciato a destinare risorse per far partire interventi prioritari di messa in sicurezza, l’avvio di una politica di prevenzione complessiva stenta a decollare. E’ necessario anche avviare politiche per fermare il consumo di suolo; azioni che favoriscano l’adattamento ai mutamenti climatici e operare per la diffusione di una cultura di convivenza con il rischio che punti alla crescita della consapevolezza presso i cittadini dei fenomeni e delle loro conseguenze.
Tra i paesi colpiti anche Petilia Policastro, in provincia di Crotone, dove la situazione continua a peggiorare dopo una frana avvenuta circa un mese fa sulla SP58 e che ha bloccato la viabilità.
«C’era da aspettarselo – ha dichiarato Filomena Ierardi della segreteria regionale – poiché è da tempo che Legambiente Calabria, attraverso i Circoli locali come quello di Petilia Policastro, denuncia la situazione di emergenza in cui si trovano a convivere i cittadini crotonesi. La città petilina rischia l’isolamento viste le condizioni in cui versano gli altri collegamenti al capoluogo, deteriorati per frane. È un’emergenza che deve essere affrontata al più presto, non si può far trascorrere un’altra stagione senza che vengano presi provvedimenti per le zone franose, per le abitazioni abusive e per le strade a groviera che vanno messe in sicurezza».

Giuseppe Frandina

Giuseppe