La Calabria parla cinese. Sempre di più i turisti “Made in China”

La Calabria parla cinese. Sempre di più i turisti “Made in China”

Si chiama “Welcome Chinese” la certificazione che la Calabria è riuscita a ottenere dal governo cinese. La regione è stata la prima ad avere questo riconoscimento, in seguito alla presentazione dei propri pacchetti turistici all’ITB China di Shangai: la più importante Fiera del Turismo cinese dedicata all’outbound. Che cosa comporterà questo titolo?
La punta del Bel Paese dovrà sviluppare un progetto d’incoming proveniente dalla Cina, il quale punti alla valorizzazione delle risorse turistiche, economiche e commerciali.
Dopo gli encomi del New York Times, anche la Cina riconosce le potenzialità della regione, in primis quelle enogastronomiche. Due culture diverse, ma che si riscoprono a tavola unite, ad esempio, dal peperoncino e intente a volerne preservare le varietà antiche, a promuovere la sua utilizzazione e ogni forma di espressione artistica che aderisca al concetto di piccante in quanto trasgressivo e innovativo.
La Calabria, dunque, può ora vantare il “Welcome Chinese Destination”, emesso dalla “China Tourism Academy”, l’ente del ministero del turismo cinese addetto allo sviluppo del turismo outbound, in collaborazione con China Central Television e China Union Pay. I paesi che hanno tale certificazione hanno una visibilità speciale. Tanto di guadagnato per una regione dall’immenso patrimonio culturale e paesaggistico. Il fine del “Welcome Chinese” è quello di far scoprire ai cinesi destinazioni meno conosciute, approfittando dell’incremento dei flussi asiatici verso l’Europa nel 2017.
Intanto la Calabria ha accolto il primo educational tour della delegazione cinese composta di dieci tour operator, 1 giornalista e 2 blogger seguiti da ventimila followers. I cinesi hanno così incontrato gli operatori turistici della zona e vissuto a pieno i beni culturali, i miti e le tradizioni di questa terra allo scopo di organizzare soggiorni per i turisti orientali; allo stesso tempo, le strutture turistiche calabresi hanno studiato le abitudini cinesi quali bere acqua calda a tavola e pagare con UnionPay.

Giuseppe Frandina

Giuseppe