Convento Santa Spina: ne parla Mario Saporito

Convento Santa Spina: ne parla Mario Saporito

L’avvocato Mario Saporito con un comunicato stampa parla della situazione del convento della Santa Spina “Facendo seguito alla precedente iniziativa, rimasta senza esito, finalizzata a sensibilizzare le istituzioni, le associazioni e la popolazione tutta circa l’esecuzione dei residui lavori per il completamento definitivo degli stessi e la possibilità di fruire di questa grande opportunità che è rappresentata dal patrimonio storico-artistico e religioso del Convento della SANTA SPINA, mi permetto di reiterare la richiesta dell’istituzione di un comitato civico che segua l’evoluzione del completamento dei lavori e di concerto con l’amministrazione comunale e con le varie associazioni stabilisca l’utilizzo e la gestione futura dello stesso.
Sul quotidiano del 13/07/2019 è stato pubblicato il finanziamento da parte della REGIONE CALABRIA della somma di 28 milioni di € per il recupero dei beni religiosi della nostra regione, stipulando delle apposite convenzioni con i vescovi diocesani e gli enti interessati e con l’elenco di tutti i comuni beneficiari e gli importi assegnati.
Trattasi di trenta interventi di restauro e riqualificazione sparsi sul territorio calabrese, come si evince dall’elenco che si allega.
Ma, purtroppo, dall’elenco dei beneficiari non c’è traccia di Petilia Policastro, perché nessuno ha fatto richiesta.
Possibile che dopo anni di sacrifici, di aiuti economici erogati dagli enti pubblici e da privati cittadini, anche con sottoscrizioni popolari e numerosi lavori eseguiti, non si riesce a completare i residui lavori che sono rimasti da fare? Bisogna solo riallocare le oltre cinquecento tavole del Santanna dipinte nel ‘700, restaurate e conservate nel Convento di Santanna e delle tele, nonché del restauro e messa in sicurezza degli stucchi che adornano la chiesa.
Eppure recentemente ho letto qualche articolo, secondo cui la Sovraintendenza dei Beni Culturali ha finanziato il completamento dei lavori di cui sopra, che pare debbano durare in eterno.
E’ possibile mai che non riusciamo a fruire di una struttura secolare, artistica culturale e religiosa che fa parte della nostra storia e del nostro patrimonio sociale?
Pertanto, congiuntamente agli amici Romolo Rizzuti, Masino Medaglia e Mimmo Rizzuti e tanta gente che ha manifestato la disponibilità, che da sempre se ne sono interessati, abbiamo deciso di indire una manifestazione pubblica, alla presenza del Vescovo e dei rappresentanti dei Frati Francescani per sopperire a questa inerzia e silenzio assordante.
Forse è arrivato il momento di rivedere la Convenzione a suo tempo stipulata tra i Padri Francescani e l’Arcidiocesi di Crotone e affidare direttamente la gestione del Convento ai Padri Francescani, considerato che la nostra diocesi non ha parroci che possano garantire la presenza costante e continua presso il convento, per la formazione di ritiri spirituali, esercizi spirituali, masters, congressi ed iniziative culturali, musicali e teatrali, per camposcuola, per il ricevimento dei fedeli, per le confessioni e per l’aggregazione di numerosi gruppi giovanili e per l’emancipazione cattolica e sociale della comunità, per ivi trascorrere alcuni periodi di formazione e di vacanza.
Nel ringraziare i Padri Ardorini che sono stati sempre pronti e operativi nel realizzare opere di rilevanza sociale e religiosa che resteranno nella storia, con gli altri parroci non è mai stato possibile instaurare un dialogo collaborativo con la comunità e le istituzioni, salvo con Don Pasquale Marrazzo, durante il suo rettorato, con il quale abbiamo ottenuto dal Presidente della Regione Chiaravalloti la somma di lire 100 milioni per il completamento delle stanze.
Alla luce di quanto sopra, è necessario che ognuno di noi faccia la sua parte, al fine di consentire la riapertura del Convento, specie dopo i delicati e importanti lavori effettuati, utilizzando quella bella sala convegni che in passato è stata utilizzata per incontri sociali e religiosi, per convegni, percorsi di formazione e per iniziative varie.
Padre Venanzio sarebbe molto felice che il suo quarantennale lavoro di servizio, a volte anche solitario, fosse valorizzato.
E’ disdicevole che diversi fedeli vengano da più parti della Calabria per visitare il Convento ed ivi trascorrere una giornata di riflessione e di aggregazione, e trovino le porte chiuse.
Sarà nostro dovere comunicare a tutta la popolazione, alle associazioni, alle istituzioni, la data dell’assemblea pubblica che dovrà decidere sul futuro gestionale e operativo del Convento della SANTA SPINA”.

Giuseppe Frandina

Giuseppe