Comitato “Mediterraneo Possibile”, lo stallo della bonifica a scapito della collettività

Comitato “Mediterraneo Possibile”, lo stallo della bonifica a scapito della collettività

“Abbiamo già espresso, come Comitato e con autorevoli voci, con molta chiarezza che lo stallo in cui versa la bonifica da 20 anni lascia la cittadinanza nel forte dubbio che la mancanza di trasparenza sia propedeutico agli interessi di qualcuno a discapito del bene comune”. Un passaggio del comunicato inviato agli organi di stampa da parte del comitato “Mediterraneo Possibile”, diretto da Davide Dionesalvi, dove si dichiara l’intenzione di agire concretamente. I cittadini crotonesi tramite il comitato chiedo ancora chiarezza, incontro, confronto e dibattito alle istituzioni. “Ci saremmo aspettati, per un argomento torbido come questo, un palazzo di cristallo, la cui trasparenza potesse permettere a chiunque volesse, di assistere in prima persona al controverso dibattito sulla rimozione dei maledetti veleni. Eravamo, certo, al corrente che la democrazia partecipata è ancora merce rarissima ed infatti ci sarebbe bastato avere un posto da spettatori. Neanche questo è stato possibile fino ad ora”. L’estenuante attesa, senza risposte pervenute, si è tradotta in un ricorso al TAR; “in merito al decreto 18/STA del 3 febbraio ’17, per portare tutti i protagonisti difronte alle loro responsabilità. È una scelta coraggiosa, che ha avuto il merito di incanalare tutti i soggetti, privati, associativi ed istituzionali che sono rimasti esclusi dalla elevata riservatezza, per certi versi immotivata, con cui Ministero, Regione e Comune governano questa delicata fase. È anche una scelta rischiosa, perché espone tutti gli attori al vaglio della magistratura, in un percorso procedurale certo e regimentato”. Una scelta necessaria, a detta del comitato, che lascia libertà di partecipazione a chiunque voglia aderire all’iniziativa. Un messaggio diretto a chi ha ancora in mente di trattare questo territorio “come colonia da conquistare con specchietti e lustrini colorati”. In conclusione si elencano le potenzialità della città pitagorica: “Crotone ha a disposizione energie, competenze e professionalità capaci di tenere testa ai progetti al ribasso che la vorrebbero svilita e defraudata”.

Giuseppe Frandina

Giuseppe