Premiazione concorso in memoria di Salvatore Cucè

Premiazione concorso in memoria di Salvatore Cucè

Venerdì 23 febbraio hanno avuto luogo all’interno dell’Auditorium del liceo classico D. Borrelli di Santa Severina e nel cortile della scuola secondaria di I grado A. Iaquinta di Roccabernarda le due cerimonie di premiazione del concorso intitolato a Salvatore Cucè. Il triste destino del trentenne, originario di Roccabernarda, ha costituito l’evento da cui sono scaturiti forti sentimenti e un significativo momento di riflessione per tutti gli studenti dell’istituto. A una morte bianca non si può che reagire con sdegno comune, a causa della rabbia per aver perso una giovane vita intenta a svolgere un’attività così onorevole quale il lavoro. Il cordoglio non è mai abbastanza, bisogna mantenere viva la memoria della vittima, e rendere onore alla stessa attraverso l’informazione, l’educazione e la formazione, nonché il giusto approccio al lavoro, al fine di evitare ulteriori tragedie. Quella di Salvatore è avvenuta ormai un anno fa e, ad oggi, continuiamo a ricordarlo come esempio e monito contro una piaga che affligge il nostro Paese. Non passa giorno, infatti, senza che notizie del genere si rimbalzino sui media: già 181 lavoratori sono morti dall’inizio dell’anno corrente e sono passati solo due mesi.

La cerimonia di premiazione è stata tenuta dai Segretari della CGIL Calabria e della Fillea CGIL; erano presenti anche il sindaco di Roccabernarda e l’associazione “Amici di Salvatore”, insieme a numerosi familiari di Salvatore.

Gli incontri si sono aperti con i saluti da parte degli ospiti e la presentazione del concorso. A seguire, una significativa riflessione sulla tematica delle morti bianche, ad opera del moderatore della cerimonia di premiazione, il sindacalista Antonio Scigliano. Tutti gli alunni partecipanti al concorso hanno ricevuto l’attestato di partecipazione. Ciò ha messo in evidenza il valore dell’impegno di ogni singolo studente, quell’impegno che non può mai mancare in nessun impiego, a partire dalla scuola. Da questo gesto è emerso il merito che chiunque svolge un lavoro possiede, unito a un vero e proprio inno alla dignità del lavoro, costituito da tutti gli interventi dei relatori presenti. Questi, attraverso le loro parole, hanno definito la volontà della CGIL di essere vicina a lavoratori e studenti, indirizzando il loro obiettivo verso l’eliminazione di dati numerici così alti riportati nel fenomeno delle morti bianche. 

Per i Segretari della CGIL è stato dunque fondamentale ricevere un tale riscontro: 47 elaborati, fra video, testi in versi e in prosa, di 47 giovani che hanno sentito di dover sostenere la lotta contro le vittime sul lavoro e esprimere così vicinanza alla tematica. Le sei borse di studio riservate agli studenti del nostro Liceo, sono spettate a sei lodevoli studenti: Maria Francesca Imbrogno (III B), Marianna Ierardi (IV A), Martina Barone (V C), Sabrina Fardella (V B), Alice Ieriti (V B), Nadia Iuliano (V B) per il liceo e a Bianco Karol (I A), Fonte Maria Francesca (III B), Ierardi Francesco (II A), Pulerà Katia (III A), Durazzi Maria Pia (III B), Trocino Riccardo (II B). Hanno condiviso i loro lavori con tutti i presenti rimandando a quelle comuni emozioni citate inizialmente, capaci di creare un’atmosfera di supporto e unione, come una social catena estendibile a tutta la popolazione dell’Italia, nonché una Repubblica fondata proprio sul lavoro. 

Dunque ricordiamo sempre, incidiamo in maniera permanente, che il lavoro deve essere dignità, deve dare speranza ai sogni affinché possano prendere forma nel futuro di ogni onesto lavoratore.  Elisa Pugliese VB

Redazione Il Petilino

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