INTERVISTA AD ANTONIO GUMARI ED ENZO CROPANESE, ALLENATORI ESORDIENTI E VINCENTI !!!

INTERVISTA  AD ANTONIO  GUMARI  ED  ENZO  CROPANESE, ALLENATORI  ESORDIENTI  E  VINCENTI !!!

Antonio Gumari e Vincenzo Cropanese sono, senza dubbio, una delle più liete sorprese del
campionato appena concluso. Alla loro “prima panchina” da allenatore, hanno conquistato una meritata promozione in seconda categoria dimostrando pienamente il loro valore. Determinazione, tenacia, applicazione e meticolosità nel lavoro settimanale, grande intuito, sono il marchio di fabbrica di questi due ragazzi che hanno creato una squadra dalla precisa identità di gioco e dal carattere combattivo Questa intervista è un modo per conoscerli più da vicino e per “celebrare” la loro impresa che rimarrà per sempre nel cuore dei tifosi petilini.
Cosa vi ha spinto a fare l’allenatore?
Risposta di Enzo : Come tutti gli italiani sono un appassionato di calcio, ma fin da piccolo, nel guardare le partite dal vivo o in tv, mi ha sempre affascinato la parte tattica; mi piace osservare come gli allenatori professionisti preparano le partite e come alcune squadre considerate deboli, riescono ad esprimere un gioco di squadra anche contro avversari più quotati. Questa nuova avventura la devo al presidente, nonché caro amico, Domenico Cavarretta che ha sempre creduto nelle mie capacità, ma anche e soprattutto al mio collega Antonio Gumari, di cui già conoscevo il suo modo di intendere il calcio che apprezzo e condivido pienamente.
Risposta di Antonio : Da tempo pensavo di fare questa esperienza. Dopo una attenta valutazione del progetto illustratomi dalla società ed un proficuo confronto con il mio collega Enzo Cropanese, ho accettato l’incarico di guidare la squadra di calcio del mio paese considerando il campionato di terza categoria un buon trampolino di lancio per intraprendere la carriera da allenatore.
A quale modello di gioco vi ispirate?
Risposta unica : Non siamo partiti seguendo un modello o un modulo di gioco in particolare. Abbiamo iniziato con il conoscere le caratteristiche dei calciatori che abbiamo avuto a disposizione in questa stagione. Fin dalle prime amichevoli, abbiamo constatato in loro grandi capacità e molta disponibilità a mettersi al servizio della squadra. Possiamo dire che il modulo, col quale abbiamo affrontato il campionato e col quale ci siamo espressi meglio, è stato suggerito di volta in volta dalle indicazioni provenienti dal campo e dagli stessi calciatori.
 Quanto tempo dedicate alla parte tattica e quanto alla parte atletica?
Risposta unica: Purtroppo a questi livelli non abbiamo la disponibilità ad allenarci tutti i giorni e parecchie questioni tattiche e anche atletiche vengono, per forza di cose, tralasciate.
Durante la preparazione al campionato abbiamo dato un peso maggiore alla parte atletica, ma si è cercato di dare anche la giusta importanza alla parte tattica attraverso illustrazioni teoriche sui moduli ed esercizi specifici. Una delle nostre grandi soddisfazioni è consistita nel vedere la squadra “giocare a pallone” con schemi e movimenti provati in allenamento che ci hanno permesso di vincere molte partite.
Come vi rapportate con i vostri calciatori?
Risposta unica : Con loro cerchiamo sempre il dialogo in modo da trovare insieme le migliori soluzioni per il bene del collettivo. E’ fondamentale coinvolgerli nella preparazione della partita per far sentire ognuno di loro parte integrante di un unico gruppo. Il rispetto della persona in primis è stato il filo conduttore che ci ha legato.
Quali sono gli allenatori che più vi piacciono tra quelli in attività?
Risposta unica : Naturalmente volgiamo lo sguardo a chi fa questo mestiere a livello professionistico. Abbiamo passato tantissime ore a studiare moltissimi allenatori per rubare loro qualcosa e per trovare le soluzioni adatte a far esprimere al meglio la squadra. In questi “studi” non potevamo non partire da Conte per come ha fatto giocare la Juve negli anni recenti, per poi passare a Sacchi, Capello, Lippi, Zeman, Mancini, Mourinho, Ancellotti, Benìtez, Bielsa, Guardiola, Garcia, Montella, Allegri, Sarri…..
Quale squadra e quale calciatore del campionato di terza categoria vi hanno più impressionato?
Risposta unica : Il Real Roccabernarda è stata la squadra più forte, e lo ha dimostrato soprattutto nel girone di ritorno, in virtù dell’ottimo lavoro svolto dal mister Bonofiglio, mentre Lorenzo Curcio con i suoi 47 goal ha dimostrato, ancora una volta, di essere un calciatore da categoria superiore. Pur facendo un plauso a squadre come il Real Roccabernarda, San Mauro Marchesato, Belvedere Spinello e Calcio Steccato, possiamo affermare, senza alcuna presunzione, di essere stati fortemente colpiti dalla crescita, dalla determinazione e dalla tecnica espressa dai nostri calciatori. La più forte difesa del campionato; il centrocampo, autentico “faro” di questa squadra, con giocatori di esperienza e con tasso tecnico elevatissimo per la categoria; il reparto offensivo con giocatori molto giovani che hanno dimostrato di avere, con gli altri “piccoli” della squadra, dei notevoli margini di miglioramento che ci fanno ben sperare per il futuro.
 Certamente il momento più bello del campionato è stata la vittoria finale, quale invece è stato il momento più difficile ?
Risposta unica : Sicuramente le quattro sconfitte nelle ultime sei partite del girone di andata con appena quattro punti conquistati. E’ stato un momento “nerissimo” perché, nonostante la buona volontà, c’era qualcosa che non girava per il verso giusto oltre che tantissima sfortuna. Tuttavia, queste sconfitte sono state anche salutari poiché hanno spinto noi tutti ad individuare gli errori commessi traendo da essi le giuste indicazioni per disputare un grandissimo girone di ritorno e per la vittoria finale.
Se qualcuno all’inizio del campionato vi avesse pronosticato la promozione della Nuova Petilia ci avreste creduto? Per quale motivo?
Risposta di Enzo : Il giorno della presentazione ufficiale della squadra, tenutosi presso la biblioteca comunale, è stato il momento in cui ho guardato per la prima volta da allenatore i calciatori che avrebbero indossato la storica maglia giallorossa del nostro paese, lì ho capito che potevamo farcela.
Risposta di Antonio : Io onestamente ci ho creduto dall’inizio non perché mi sentivo un fenomeno anzi tutt’altro, ma in quanto conoscevo bene il gruppo che avevamo a disposizione e sapevo di poter contare su ragazzi che avevano voglia e qualità per poter far bene in questa stagione.
La Nuova Petilia ha vinto meritatamente i play off vincendo sia la semifinale che la finale in trasferta. Secondo voi quale è stato il fattore decisivo per la vittoria finale?
Risposta unica : La squadra si è preparata molto bene ai play off , sotto l’aspetto fisico e mentale, in quanto consapevole sia della forza degli avversari sia dello svantaggio di giocare in trasferta e per un solo risultato. Non abbiamo lasciato nulla al caso curando più volte ogni minimo dettaglio. Il sostegno dei tifosi accorsi in massa, unito alla determinazione dei calciatori, ha fatto nettamente la differenza. E’ stata la vittoria non solo del gruppo, divenuto con il trascorrere dei mesi sempre più unito e solido, ma anche dei tifosi che ci hanno sostenuto soprattutto nei momenti di difficoltà. Questi ragazzi hanno meritato la promozione in seconda categoria perché hanno dimostrato, in tutti gli aspetti, di essere superiori agli avversari concretizzando così il grande impegno ed i tanti sacrifici fatti dalla società durante l’anno.
Volete ringraziare qualcuno in particolare?
Risposta unica : Un ringraziamento particolare va al Presidente Domenico Cavarretta ed a tutti i soci dell’A.S.D. Nuova Petilia 2013 che hanno sempre creduto in noi, dandoci piena fiducia e non mettendoci mai in discussione. Ringraziamo poi gli artefici di questa promozione vale a dire tutti i calciatori, anche quelli che per vari motivi sono stati con noi solo per poco tempo. Un “grazie“ va al mister Mario Cavallo che lo scorso anno ha iniziato il lavoro che noi abbiamo continuato, ai meravigliosi tifosi petilini, agli sponsor per il loro vitale sostegno economico ed a tutti i nostri collaboratori per il loro prezioso aiuto. Un sentito ringraziamento va ad Antonio Scalise per esserci stato sempre vicino e per aver puntualmente “raccontato” le nostre partite sul sito e sulle pagine de “Il Petilino” che ringraziamo per lo spazio gentilmente riservatoci. Infine, un grazie esclusivo a tutte le persone che non credevano a questa vittoria o che speravano in una nostra sconfitta e che ora tentano di nascondersi dietro il velo dell’ipocrisia che li contraddistingue. Questa vittoria è arrivata anche grazie a loro perché ci hanno stimolato ancor di più a dare il massimo. Quel massimo che continueremo a dare per convincerli, una volta per tutte, che la squadra è nostra e di tutti i petilini.
 Quali sono i vostri obiettivi per il futuro?
Risposta unica : Uno degli obiettivi principali è quello di ripristinare il collegamento tra le scuole calcio presenti sul territorio e la prima squadra. Abbiamo già avuto degli incontri con i responsabili delle scuole calcio Accademy Crotone e Sila Regia, due importanti e positive realtà, al fine di poter attingere ad un patrimonio calcistico ricco di giovani promesse e garantire una certa continuità. L’obiettivo più ambito, per il quale lottiamo fin dall’inizio, è quello di riportare tantissime persone a seguire la nostra squadra affinché l’evento sportivo sia anche un momento di aggregazione ed integrazione sociale.

L’intervista si conclude, Antonio ed Enzo ci danno appuntamento a settembre quando riprenderà la
preparazione in vista del difficile campionato di seconda categoria. A loro due, al Presidente, alla Società, ai collaboratori ed a tutti i calciatori va il mio “sincero grazie” per aver restituito dignità e credibilità al calcio petilino riportandolo in una categoria più consona alla nostra tradizione.

Giuseppe Frandina

Giuseppe