Manifesto cordoglio per killer Lea Garofalo, De Nisi: Certi simboli di legalità sono inviolabili
«Una vicenda che lascia senza parole e sulla quale occorre riflettere per non cadere in vuoti concettuali e di pensiero».
Si esprime così il consigliere regionale Francesco De Nisi sull’affissione di alcuni manifesti di cordoglio, recanti la sigla del comune di Petilia Policastro, per la morte di Rosario Curcio, uno degli assassini di Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa e sciolta nell’acido nel 2009.
«In una terra come la Calabria dove la criminalità sfrutta qualsiasi occasione per affermare “il suo potere” – aggiunge De Nisi – non si può accettare una leggerezza di questo tipo.
Siamo tutti cittadini, è vero, ma non possiamo tollerare che certi simboli di legalità universalmente riconosciuti vengano scalfiti da parole e fatti provenienti da chicchessia».
De Nisi, nello stigmatizzare quanto avvenuto, conclude sottolineando «il ruolo di baluardo di democrazia e civiltà incarnato nelle amministrazioni comunali, soprattutto quelle periferiche e di frontiere, personificazione dello Stato sul territorio e nelle quali anche i cittadini, specie quelli calabresi, devono identificarsi ogni giorno per non perdere la speranza di un futuro migliore».