Nicolazzi risponde al comunicato dei movimenti pro Calaminici. Intanto Mangano va dal sindaco

Nicolazzi risponde al comunicato dei movimenti pro Calaminici. Intanto Mangano va dal sindaco

Non tarda ad arrivare la risposta del sindaco Nicolazzi al comunicato dei movimenti a sostegno di Calaminici. Il sindaco chiarisce che il suo non era un attacco agli avversari politici e non capisce perché si sentano chiamati in causa. “La solidarietà si riceve e non si cerca. A distanza di cinque giorni dall’accaduto, forse sollecitati dall’opinione pubblica, apprendiamo che alcuni movimenti che sosterrebbero la candidatura a sindaco di Calaminici, esprimono in modo non chiaro la vicinanza al sindaco di Petilia Policastro. Le regole della vita civile impongono che la solidarietà e la vicinanza si manifesta senza se, senza ma, senza un però e per quanto riguarda l’ordine temporale senza esitazione. Si esprimono ovvero aldilà della persona che in quel dato momento veste la fascia da sindaco. Leggere un siffatto comunicato stampa, lascia amareggiati quei lettori che, aspettandosi di fronte a questo tema la solidarietà più totale e granitica, si ritrovano a doversi sorbire una solidarietà che considerarla di facciata significa esser tanto buoni. Aver sostenuto che gli atti intimidatori rivolti alla mia persona capitano al rinnovo del consiglio comunale è un dato di fatto oggettivo. Niente di più niente di meno. Come, altro dato di fatto oggettivo, è essere inondato da manifestazioni di solidarietà e anche di qualche sunto di pseudo riunioni politiche svolte a Pagliarelle con al centro della discussione, non un programma politico ma il desiderio bramoso di far fuori “politicamente” una persona. Mai, e lo ribadisco, mai in nessun comunicato o in qualche post ho addebitato direttamente il gesto ad una matrice politica. Anzi. Ho tenuto a precisare che ancora oggi essa è ignota. Sarà la magistratura, unica deputata a farlo, a chiarire i contorni di questa vicenda. Tuttavia non posso fare a meno di chiedere come mai i gruppi politici firmatari del comunicato, unici a dare una lettura distorta delle mie dichiarazioni quasi a sentirsi chiamati in causa, escludano totalmente una connessione tra il gesto e la mia attività politica. Siete per caso in possesso della sfera magica? Circa poi, la volontà esternata di volermi ricandidare in occasione del gesto subito vorrei farvi una confessione: fare il sindaco non è uno sport. Non ci si candida a sindaco per gioco. Non ci si candida a sindaco per fare un dispetto. Non ci si candida a sindaco perché lo desidera un parente. Ci si candida per amore del paese e del territorio. La mia titubanza è perché, a tema di smentita, io il sindaco l’ho fatto e continuo a farlo per 16 ore al giorno, per 365 giorni l’anno per 5 anni consecutivi lavorando ininterrottamente e senza percepire un centesimo di indennità. Fare il sindaco non è giocare ininterrottamente alla playstation. Fare il sindaco è sacrificio. Ho abbandonato la famiglia, i miei meravigliosi nipoti per dedicarmi al mio amato paese e ai miei concittadini, che oggi, giorno dopo giorno, mi gratificano in modo incommensurabile incitandomi ad andare avanti. “Mi ricandido” è semplicemente la risposta, dettata forse dall’impeto, per salvaguardare quel baluardo di legalità che deve necessariamente continuare ad albergare nella casa di tutti i cittadini: il Comune. Dell’acerbo comunicato, però, condividiamo l’auspicio a che il dott. Gratteri in primis, la Procura, l’arma dei Carabinieri possa interessarsi alla comunità Petilina in ordine ai fatti verificatesi in questi ultimi giorni. Per quanto riguarda le vicende amministrative ricordiamo al candidato a sindaco, che ancora oggi svolge le funzioni di consigliere comunale di opposizione, che con le prerogative di Legge attribuitegli, ha pieni poteri per poter controllare atti, delibere e determine comunali. Ma poiché tra il dire e il fare ci sono di mezzo i fatti, altro dato oggettivo ed inconfutabile è che l’azione amministrativa del consigliere e candidato a sindaco risulta assente da molti lustri. Il bene comune e la politica di servizio, lo ricordiamo, si esercita anche dall’opposizione. In questi anni mi sono abituato a tanti fatti di malcostume: ma mai mi sarei aspettato che un evento così doloroso per la mia famiglia potesse essere utilizzato per una mera bega politica. Subire questi gesti, A PRESCINDERE DALLA MATRICE E DAL PERCHÉ, FANNO MALE ALL’UOMO NON AL POLITICO E AUGURO DI CUORE A VOI E AI VOSTRI FAMIGLIARI DI NON PROVARE MAI QUESTA SENSAZIONE. Un consiglio, infine, mi permetto di dare, considerato che sta per iniziare una campagna elettorale molto intensa. Ormai posso dire che a Petilia il vento è cambiato: esiste un nuovo modo di fare politica e di percepirla. Gli aggregamenti contro la persona fanno parte di una vecchia politica che non attecchisce più nelle coscienze dei petilini. Se non si è capito questo si corre il rischio di essere identificati nel “vecchio” “nuovo” che avanza”. Intanto nella giornata di ieri l’altra candidato a sindaco, Mangano, si è presentato dal sindaco per esprimere la sua solidarietà e del suo gruppo.

Giuseppe Frandina

Giuseppe