Uscito il secondo numero di Scuola e Dintorni il giornale del Liceo petilino

Uscito il secondo numero di Scuola e Dintorni il giornale del Liceo petilino

Il numero 2 di “Scuola e dintorni”, il giornale del Liceo, diretto dal prof. Giovanni Ierardi, è da ieri alle stampe. L’assedio della pandemia non blocca le attività dell’Istituto. 

La didattica a distanza, pur con le deprecate limitazioni (sempre più oggetto controverso di dibattito), non arresta né riduce la creatività di studenti e docenti. E così anche il numero 2 riflette coinvolgimento e risultati, attraverso cui vive quell’ottimismo pedagogico che è e deve essere la bandiera della Scuola, di tutte le scuole. “Guardando oltre la pandemia” costituisce l’atteggiamento d’obbligo, che da una parte assume con realismo le difficoltà di questa stagione e dall’altra si proietta verso orizzonti di normalità. “L’anno che verrà”, metafora di ogni futuro, – scrive la Dirigente Antonella Parisi- con le suggestioni fornite da una nota canzone e da un filosofo dalla sensibilità a noi assai vicina come Seneca – dovrà vederci, tutti, in cammino con animo pieno di speranza, anche se la paura dovesse avere più argomenti ed essere più persuasiva. “Sospeso fra due impulsi ugualmente irrazionali – la paura e la speranza – l’uomo (scrive la Dirigente Parisi) deve affrontare una sorta di scommessa pascaliana: e, anche se la paura è talvolta più persuasiva, deve scegliere comunque la speranza”. 

Puntuale il confronto con eventi che sono pietre miliari nella storia dell’umanità. La Giornata della Memoria, la Giornata del Ricordo, che scandiscono le tragedie della Shoah e delle Foibe, fanno registrare riflessioni appassionate.

Sulla “Shoah, evento unico”, scrivono la II A dello Scientifico di Petilia, Giusy Marrazzo e Vanessa Liberto (“Da Fossoli a Praga, per non dimenticare”); le poesie sono di Caterina Corea (“La libertà a un passo”), Rosario Vona (“Ricordiamo”), Aurora Ruberto (“Oltre ogni limite umano”); i disegni di Marwa Rossafi, Aurora Ruberto, Rosario Vona e Chiara Serravalle. 

Sulle foibe, evento a lungo nascosto, ora “dissotterrato”, scrivono i ragazzi della V D di Cotronei (“Ciò che è successo non si ripeta”), della III B dell’Economico Sociale (“Riflettere e ricordare”), Aurora Ruberto (“Foibe”). 

Il ricordare è il filo rosso di questo numero. E così per i cento anni di Marisa Rodano (21 gennaio 1921), straordinaria donna della storia italiana (la Resistenza, le Istituzioni, l’Unione Donne Italiane, la militanza), il giornale ospita gli auguri della Dirigente Parisi e il commosso abbraccio di Marisa, amica del Liceo dove è venuta in visita due volte (2009 e 2011): esperienze condensate in due quaderni, sulle quali scrive l’ex allievo Mario Bonofiglio (“Cento anni di conquiste”).

Il centenario della nascita di Leonardo Sciascia (Racalmuto, 8 gennaio 1921), uno degli scrittori più famosi e provocatori del ’900, è occasione per esplorarne (8 pagine) la vita, la personalità e l’opera con contributi di valore scientifico e sentimentale: dall’allieva Giulia Nero (“Leonardo Sciascia, un fotografo atipico”) a Luigi M. Lombardi Satriani (“Il mio omaggio a Leonardo Sciascia”), Melo Freni (“Il mio amico Nanà”). 

La drammatizzazione de “Il giorno della civetta” da parte del Liceo, a maggio del 1986, è raccontata dall’allora Preside Elena Bertonelli (“Speranza e impegno”), dal prof. Giovanni Ierardi (“Il giorno della civetta”, dagli ex allievi Silvestro Pulerà (“Io facevo il banditore” e Francesca della Ratta-Rinaldi (“Chissà dove è arrivata la linea della palma?”), “attori” di quella pièce che coinvolse la scuola e il paese. Particolare rilievo in questo “spazio sciasciano” rivestono la prefazione di Sciascia (l’unica della sua vita) al libro di poesie “Il senso delle cose” dell’amico Melo Freni, nonché una lettera della moglie di Sciascia allo stesso Melo Freni, nella quale vengono chiariti alcuni aspetti relativi ai funerali dello scrittore di Racalmuto e al suo orientamento religioso.

Si segnalano le pagine relative all’”universo donne”: sia in rapporto alla violenza contro le donne (“Violenza di genere: prevenzione e coraggio” di Elvira Tripodi e Martina Pace), sia per quanto riguarda l’eccellenza delle donne nel campo delle scienze (“Superiamo pregiudizi e stereotipi” di Alessia Lechiara). 

“L’arte della traduzione”, nelle implicazioni scientifiche e professionali è descritta dalle allieve Isabella Fazio e Maria Proietto nel quadro di un incontro sulla piattaforma multimediale con la professoressa Katia Castellani.

Non poteva mancare il tema dell’attenzione all’ambiente, su cui scrive il prof. Luigi Concio (Un albero per il futuro) nel quadro di un incontro dei liceali con il Reparto Carabinieri Biodiversità di Catanzaro.

Originalità di analisi è presente nello scritto di Angela Marazzita “Il falso pessimismo di Leopardi”, che viene ricondotto nell’ambito di una autentica “diceria”.

L’antropologa Annamaria Rivera (“La merce in forma vivente transitoria”) ci conduce di fronte ad uno dei fenomeni più raccapriccianti, quale può essere “l’olocausto” (“uso volutamente questo termine” – sottolinea l’autrice) di milioni di visoni (o di altri animali) sacrificati freddamente sull’altare delle esigenze del mercato.

Conclude – in una metaforica chiusura del cerchio – uno scritto di Luigi M. Lombardi Satriani (“Maschere e mascherine”): l’antropologo si sofferma, con la consueta originalità e ricchezza di contributi, sui molteplici significati e sulle varie funzioni della “maschera” attraverso situazioni e contesti diversi, fino all’attuale “mascherina”, da indossare a difesa dal coronavirus che è causa della pandemia che stiamo tragicamente vivendo e con cui si è aperto il giornale.

Redazione Il Petilino

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