“Show the Kreative”: il primo progetto di riqualificazione urbana della città di Crotone
L’ha presentato quasi rappando il suo progetto, Manlio Caiazza, giovane ingegnere crotonese, cresciuto a suon di hip-hop tra strade che trasudano arte e bellezza.
Il nome è “Show the Kreative”, una proposta progettuale di riqualificazione urbana per la città di Crotone illustrata giorno 8 giugno presso un noto locale crotonese. “Non è proprio un progetto che ho inventato io” ha asserito il professionista, che ha aggiunto “ho viaggiato un po’ e ho avuto modo di osservare validi esempi, come a Berlino”.
L’idea vuole migliorare la qualità di vita e porre cultura e arte al servizio dei cittadini. Un concetto che il Dott.re Caiazza ha chiosato attraverso infografiche ed effettuando un excursus iniziale sui primi progetti nati in Italia tra cui spiccano Bologna e Campobasso. E’ il riscatto della Street Art ad affermarsi, da sempre additata come arte di serie B.
Si potrebbe dirla alla Renzo Piano, quando in un’intervista affermò: “Le periferie sono le città di domani. Oggi non realizzerei più il Centro Pompidou nel centro di Parigi, ma in periferia”. Una Crotone del domani, dunque, cui conferire una nuova valorizzazione estetica, per anni basata sul cemento armato. Tre i quartieri su cui si concentreranno i lavori: “Trecento Alloggi”, “Lampanaro”, “Cooperative Scintille”. Un museo a cielo aperto dove saranno realizzate sette opere d’arte per mano di artisti locali e internazionali sulle facciate di alcuni fabbricati. Il team all’opera comprenderà esperti che si occuperanno di : progettazione, direzione artistica, ufficio stampa, comunicazione e marketing, ufficio legale. Tra gli interventi previsti, anche una piattaforma in cui geolocalizzare le opere d’arte e spiegare agli utenti online il significato di ognuna.
E così che Street Art e riqualificazione urbana s’intrecciano per consentire ai luoghi dimenticati di raccontare le loro storie. Ci sono posti che esigono una riconoscibilità e questo lavoro si muove in tale direzione, affinché gli stessi cittadini si riapproprino dei quartieri.