Il Battistero di Santa Severina rischia l’inagibilità

Il Battistero di Santa Severina rischia l’inagibilità

Sovrintendenza e ufficio tecnico della Diocesi dovrebbero preoccuparsi di questo monumento

Il Battistero di Santa Severina è uno dei monumenti Bizantini più importanti della Calabria. Nel 1911 gli venne riconosciuta la sua unicità dall’archeologo Paolo Orsi che così scriveva: “Ci troviamo di fronte ad un monumento veramente degno di attenzione, risultando essere l’unico, almeno in Italia, a presentare una pianta circolare con quattro appendici”.
Il Battistero è noto per le sue mura forti che non hanno mai ceduto a terremoti e ad altri “scherzi della natura”, eppure negli ultimi anni rischia di andare incontro a danni irreversibili. Ebbene sono ormai dieci anni che a causa delle pioggia, come quella dello scorso venerdì 25 novembre, avendo il piccolo scolo non funzionante dal 2007, subisce allagamenti che ogni volta danneggiano gli affreschi all’interno. Nel 2007 vennero fatti dei lavori di restauro in seguito ai quali, rimuovendo l’intonaco, vennero ritrovati materiali e affreschi che prima d’ora non si erano visti. In occasione di quei lavori, il piccolo scolo che prima non permetteva all’acqua di ristagnare all’interno, venne otturato. Tra l’altro Alcuni dei materiali ritrovati erano stati indirizzati al museo per essere esposti, ma ormai sono dieci anni che sono custoditi, o per meglio dire “nascosti” all’interno di un deposito nell’ex asilo di Santa Severina. A ciò si aggiunge che l’apertura del monumento non viene cambiata dagli anni ’50, il che rende ancor più facile la penetranza dell’acqua. La cosa più grave che infastidisce i cittadini di Santa Severina, come spiega il Prof. Pino Barone è che “Mentre la Sovrintendenza e l’ufficio tecnico della Diocesi giocano a chi decide come deve essere la porta del Battistero, l’acqua continua a penetrare, ed è un fatto gravissimo.” Infatti, se non si risolve al più presto il problema, con l’umidità, gli affreschi verrano via via rovinati fino a non esistere più, e anche le mura possenti con il tempo inevitabilmente si sgretoleranno, buttando via un patrimonio culturale di così grande importanza.
La Sovrintendenza e l’ufficio tecnico della Diocesi si dovrebbero preoccupare di non rendere inagibile anche questo monumento, come lo sono di fatto tutte le chiese situate nel centro storico; di cui ormai soltanto la Cattedrale Santa Maria Maggiore resta fruibile. Si spera che al più preso qualcuno si impegni a risolvere definitivamente il problema per mantenere inalterata la bellezza artistica di questo monumento.
Antonella Cristiano Liceo Classico “Diodato Borrelli”

Giuseppe Frandina

Giuseppe