A Cutro il miracolo del Carnevale
A Cutro è avvenuto un piccolo, grande miracolo. In migliaia in un corteo allegro, colorato, felice sono scesi in piazza invadendo pacificamente le vie del paese. Condividendo l’idea dell’organizzatore Pierluigi Virelli di dedicare la manifestazione carnevalesca al giovane e coraggioso studente diciottenne Giuseppe Parretta, assassinato a Crotone il 13 gennaio scorso. Una voglia di partecipazione che va oltre il semplice divertimento, arrivando ad essere un gesto civico attivo di amore e appartenenza della comunità, riappropriandosi del territorio e restituendolo con una qualità della vita degna e positiva. Con la voglia di dire basta a situazioni come quelle accadute a Crotone un mese fa. La scelta di dedicare la manifestazione “A scattatu Carnalivari – in memoria di Giuseppe Parretta “, ha un significato profondo perché nella cultura contadina il Carnevale è il Capodanno del popolo, il giorno in cui dando fuoco al fantoccio di “Carnalivari” la comunità allontana i torti e il male subiti.
Insieme alla musica tradizionale, alle maschere, ai colori della Farsa Carnevalesca, un ruolo chiave hanno avuto due donne: Caterina Villirillo, madre di Giuseppe, e Anna Battaglia, Assessore alle Politiche giovanili di Cutro. Due figure femminili, in una Regione che solitamente relega le donne a ruoli marginali, che hanno lanciato messaggi importanti, chiari, forti contro ogni tipo di violenza, aggressività, criminalità e ogni tipo di comportamento distruttivo sia da parte dell’uomo verso l’uomo, che da parte dell’uomo verso il territorio. Soprattutto Catia, la mamma di Giuseppe, ha commosso appellandosi a tutti i giovani e alla comunità, rimarcando che ciò che è accaduto a suo figlio poteva accadere a chiunque, facendo riflettere tutti sulla necessità di cambiamento di mentalità, prendendosi cura quotidianamente degli altri. Invitando i ragazzi a studiare, a informarsi, diventando più forti e consapevoli attraverso la cultura, l’arte, la poesia, la creatività. Così come è stata creativa l’idea di aprire la manifestazione di ieri, recuperando tradizioni millenarie e arcaiche perdute nel tempo, rendendole attuali e contemporanee abbracciando l’idea di dedicarla ad un fatto di cronaca per far riflettere e costruire insieme una pace fatta di gesti concreti.
Per la prima volta, inoltre, è arrivata a Cutro un opera d’arte di un’artista contemporanea, Doris Maninger, che in migliaia in piazza tenendosi la mano, hanno srotolato sorreggendo questa tela dipinta di straordinaria bellezza, realizzata da tante persone, adulti e bambini, in giro per il mondo, per poi arrivare in Calabria. Un momento toccante, in cui la piazza è stata avvolta magicamente da un silenzio sacro, in cui ognuno ha riflettuto sul proprio ruolo sociale. Infine, significativo il supporto dato da parte di tutti alla famiglia di Giuseppe, raccogliendo tramite una riffa, una somma devoluta in beneficenza per costituire una borsa di studio per Benedetta, la sorella diciassettenne.
La grande partecipazione e il plauso unanime verso l’organizzatore Pierluigi Virelli, è un bellissimo invito a ripeterla l’anno prossimo, con lo stesso spirito di amore e gioia.