Unical, Barbiana 2040 e Istituto Ciliberto di Crotone discutono di lotta alle mafie nel Vibonese con il Referente di Libera Giuseppe Borrello

Unical, Barbiana 2040 e Istituto Ciliberto di Crotone discutono di lotta alle mafie nel Vibonese con il Referente di Libera Giuseppe Borrello

Continua il percorso digitale di studio sulle pratiche di resistenza antimafia in Calabria promosso dal progetto Pedagogia dell’Antimafia del Dipartimento Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria, dall’Istituto Ciliberto di Crotone e dalla rete nazionale delle scuole di Barbiana 2040, che si è aperto lo scorso 23 maggio, giorno della strage di Capaci, e che concluderà il suo cammino didattico il 19 luglio, nell’anniversario dell’attentato a Paolo Borsellino. Martedì 6 luglio alle 19, nuovo appuntamento di studio dedicato questa volta alle dinamiche di contrasto al potere mafioso nel Vibonese. Al seminario online interverrà Giuseppe Borrello, Referente di Libera per la provincia di Vibo Valentia. Il webinar, moderato dal giornalista Gianfranco Bonofiglio, sarà introdotto da Giancarlo Costabile, ricercatore di Storia dell’Educazione all’Università della Calabria, e Rossella Frandina, docente di Lettere presso l’Istituto Ciliberto di Crotone. Con Borrello, dialogheranno gli studenti del Ciliberto, team de Gli Scaricati. La manifestazione si potrà seguire in diretta ai seguenti link: facebook.com/calabrianews24tv e youtube.com/c/calabrianews24.

«Giuseppe Borrello – scrive Giancarlo Costabile – è impegnato da anni nella costruzione dal basso di un’antimafia sociale militante in un territorio particolarmente complesso come quello della provincia di Vibo Valentia. Il coordinamento vibonese dell’associazione fondata da don Luigi Ciotti – conclude Costabile – sta portando avanti un lavoro educativo importante, soprattutto tra i giovani, finalizzato alla promozione di una cultura dei diritti e alla diffusione di una concreta pedagogia della legalità quali strumenti effettivi di affermazione di una nuova mentalità in grado di opporsi al potere criminale (e alla sua perversa rete di controllo del tessuto socioeconomico calabrese)».

Redazione Il Petilino

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