Sventata truffa a Roccabernarda grazie anche all’attenzione di un passante

Sventata truffa a Roccabernarda grazie anche all’attenzione di un passante

Grazie all’intervento dell’Arma, ma soprattutto grazie all’interessamento di un cittadino che non ha accettatto un’ingiustizia perpetrata ai danni di un anziano, si è riusciti a sventare una truffa.
Nel particolare  i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia petilina, comandati dal Mar. Ca. Nicola Ficca, a conclusione di articolate indagini hanno denunciato un 29enne originario della provincia di Siracusa, disoccupato, censurato con precedenti specifici, ritenuto responsabile della c.d. “truffa dello specchietto”, avvenuta qualche giorno fa a Roccabernarda nei confronti di un pensionato del luogo a bordo di un Piaggio Ape.
Nella circostanza l’uomo, a bordo della sua Seat Ibiza Bianca, avvicinandosi all’anziano (ed avendo già simulato gli effetti di un urto sul proprio specchietto per ancor meglio “persuadere” la vittima) ha mostrato il danno che, verosimilmente l’anziano avrebbe causato poco prima transitando in una stret-ta stradina di Roccabernarda. Il pensionato, persuaso ed in parte intimorito dalla fermezza con cui il giovane rappresentava l’accaduto, per evitare contenziosi e trafile burocratiche, gli consegnava 60€, tutto quello che in quel momento che aveva in tasca.
La situazione non sfuggiva ad un passante che, allertando i Carabinieri, li poneva sulle tracce dell’auto sospetta che, attesa da un posto di controllo predisposto al fine di intercettare il malviven-te, riusciva a darsi alla fuga forzando il posto di blocco e tentando di investire uno dei militari. L’uomo, comunque riconosciuto e successivamente identificato in S.U. dell’88, un ragazzo di origine nomade residente a Noto (SR) ma temporaneamente stanziato nei pressi del porto di Isola Capo Rizzuto, in “trasferta” per svolgere il proprio “lavoro”, risponderà di truffa aggravata e resistenza a pubblico ufficiale. Nell’ambito della medesima attività d’indagine, è stato possibile accertare che l’uomo, approfittando delle anguste strade dei centri abitati dell’alto marchesato, si era reso responsabile anche di un altra truffa nell’ambito della giurisdizione della Compagnia di Petilia Policastro, ad un’altra persona anziana sempre di Roccabernarda.

Giuseppe Frandina

Giuseppe