Vie di comunicazioni ridotte: il caso dell’aeroporto di Sant’Anna

Vie di comunicazioni ridotte: il caso dell’aeroporto di Sant’Anna

Qualche mese fa, L’Ente nazionale per l’aviazione civile ha annunciato la chiusura dell’aeroporto Sant’Anna di Crotone a partire dal primo novembre 2016.
L’unica giustificazione fornita riguarda il suo lato economico: sembra che da alcuni anni l’attività Calabrese sia in forte crisi. Non si capisce bene se sia veramente questa la motivazione dal momento che i voli organizzati verso le diverse destinazioni erano sempre pieni e, spesso, era difficile trovare posto. Nonostante ciò la Ryanair afferma di non poter continuare a servire la destinazione Pitagorica a causa dell’indiscutibile aumento delle tasse fino al 40% a passeggero, dedite a finanziare la cassa integrazione degli ex piloti di Alitalia, la principale compagnia in Italia.
La notizia ha sdegnato tutta la popolazione della provincia che ora sarà costretta a recarsi a Lamezia Terme dove risiete l’aeroporto più vicino e anche l’unico ormai rimasto in tutta la regione.
Particolarmente indignati sono i ragazzi.
Crotone non possiede porti d’imbarco, autostrade, stazioni ferroviarie degne di portare questo nome. Le vie di comunicazione diminuiscono e aumentano l’emarginazione e il degrado regionale. Ogni anno numerosi ragazzi scelgono di andare a studiare all’estero convinti di poter tornare facilmente a casa ma, una volta chiuso l’unico mezzo di comunicazione valido che consentiva di raggiungere perlomeno mete come Roma, Bergamo, Bologna, Pisa, diventerà ancora più difficile. Ma poi non è neppure pretendibile la permanenza della popolazione in una zona che va sempre più indietro. Sono piccoli passi che portano verso il baratro. Come pretendiamo di progredire se eliminiamo i pochi elementi positivi? Come pensiamo di migliorare l’economia se restiamo impassibili davanti alla chiusura dell’unica porta che potrebbe far partire turismo e comunicazione?
Le conseguenze graveranno anche sugli impiegati occupati con l’ente che, dal primo novembre, non hanno più un impiego e uno stipendio da portare a casa.
Il presidente della regione cerca di placare gli animi affermando che si tratta solamente di una chiusura provvisoria e che, entro la fine dell’anno, l’aeroporto riprenderà la sua attività.
Non ci resta che aprire gli occhi e reagire perché accontentarsi delle spiegazioni dei politici non basta più. Basta ingurgitare frasi fatte e giustificazioni, è arrivato il momento di costruirci il futuro che sappiamo di meritare. La chiusura dell’aeroporto è solo uno dei tanti campanelli d’allarme, si spera sia l’ultimo, quello decisivo che finalmente farà urlare basta a una provincia stanca di essere trascurata!
Il 24 novembre il Tar Calabria ha sospeso il provvedimento con il quale Enac aveva escluso dalla gara per la gestione dell’aeroporto di Crotone la Sagas ed ha riammesso la società – composta dai Comuni di Crotone ed Isola Capo Rizzuto e dalla Regione Calabria – alla gara. Non ci resta che continuare a manifestare perché la promessa di riapertura dello scalo crotonese venga mantenuta.
Maria Sofia Squillace Liceo Classico “D. Borrelli”.

Giuseppe Frandina

Giuseppe