“Sono nessuno”: Gerardo Sacco presenta il suo libro durante la Crotone Carnival week

“Sono nessuno”: Gerardo Sacco presenta il suo libro durante la Crotone Carnival week

Una mattina come le altre, una domenica in apparenza tranquilla, scandita dalla pioggia e dai passi di chi ama camminare sin dal mattino sotto i portici di Piazza Pitagora. Una Crotone silenziosa, in cui di solito non succede nulla e se succede assume le forme di un episodio straordinario; quando, invece, si dovrebbe essere avvezzi a eventi che riescono a far sì che sport, musica, arte e cultura si mescolino alla perfezione. Riesce bene il Club Velico di Crotone in quest’intento, il quale in pochi anni ha ribaltato un certo immobilismo territoriale creando un nuovo concetto di “comunità” che fa sport, nutre la mente e si diverte. Un “Mens sana in corpore sano”, insomma, esteso a tutta la cittadinanza la quale inizia a comprendere come l’ordinarietà possa riservare una straordinaria bellezza.
Stamane, quindi, alle ore 11.00, l’acquisto del giornale e dei pasticcini è stato piacevolmente accompagnato dalla Dat Brass Band che ha invaso Via Vittorio Veneto e ha fatto poi tappa presso lo Show Room di Gerardo Sacco e la storica libreria Cerrelli. Qui la band ha funto da preludio alla successiva conversazione con Gerardo Sacco, protagonista del libro: “Io sono nessuno- il mio lungo viaggio tra arte e vita”, edito da Rubbettino. L’incontro s’inserisce nelle Conversazioni letterarie pensate per la Carnival Week di questi giorni. A moderare il dibattito tra l’orafo e il giornalista Francesco Kostner – responsabile della Comunicazione dell’Università della Calabria, nonché intervistatore di Sacco nel libro- il Presidente del Club Velico Francesco Verri. Un aperitivo a base di parole e musica (ad averne sempre di domeniche così!), in cui dal dialogo con l’artista è emerso il ritratto dell’uomo, “altrimenti se vi svelo tutto del libro, che lo comprate a fare?”, afferma ironicamente il frontman.
In un’epoca caratterizzata dall’uso delle citazioni, Gerardo Sacco ne sceglie una e la fa propria, giacché sintesi della sua stessa vita: “Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore, uniche coloro che usano entrambi” (Rita Levi Montalcini). La regala ai suoi figli, futuro dell’azienda e agli studenti presenti, invitandoli a “non sentirsi mai arrivati” e a “non aspettarsi la manna dal cielo”. La prima edizione del libro è esaurita e Kostner annuncia una seconda edizione corredata da una serie d’integrazioni simpatiche. “Il libro è la storia della vostra città anche, appartiene alla vostra identità” afferma il giornalista. E’ un tributo continuo quello di Francesco Kostner nei confronti dell’artista, per la sua semplicità tangibile e perché “Gerardo ha saputo leggere l’identità artistica del vostro territorio”. Il volume è una lunga intervista tra l’orafo delle dive e il giornalista e amico, capace di far emergere i sentimenti nobili e profondi di una persona in cui l’homo faber coincide con l’homo sapiens, nonostante durante l’incontro non abbia smesso di ricordare che lui ha solo la quinta elementare. Una vita di successi, al servizio della tv, del cinema, di attrici internazionali. Gerardo Sacco è Crotone nel mondo, un ambasciatore di tradizioni ataviche che prendono forma mediante i suoi monili. C’è la Calabria nei gioielli di Sacco, di cui il maestro ha saputo farsi portavoce per mezzo della sua spiccata fantasia. Francesco Verri gli chiede di spiegare ai giovani il valore del talento e lui asserisce: “a differenza vostra non ho studiato, anche se ho cercato d’informarmi, di erudirmi. Dovete studiare e cercare di amare la vostra terra. Andate fuori e dopo tornate”. Nel libro non c’è solo il Gerardo Sacco bambino, uomo; c’è anche il professionista in grado di analizzare alcuni fenomeni sociali quali la legalità e il ruolo della chiesa.
Un’opera partorita nel 2008 durante un appuntamento all’università della Calabria dove i discenti applaudirono a lungo il maestro. Un manifesto pedagocico attraverso cui emerge il modello Gerardo Sacco, al quale le nuove generazioni dovrebbero ispirarsi. Quei giovani impegnati in questi giorni con l’Alternanza Scuola-Lavoro. Quattrocentoventi studenti alle prese con la gestione manageriale di un evento. Non sono giovani “sdraiati”, dunque, secondo Verri, che demanda agli adulti la possibilità d’imparare a vedere “oltre” la corazza adolescenziale. Al termine della chiacchierata, il Club Velico ha regalato ai ragazzi presenti una copia del testo.

Giuseppe Frandina

Giuseppe