I dannati del Cavalcavia. Due milioni al Comune di Crotone per la questione migranti

I dannati del Cavalcavia. Due milioni al Comune di Crotone per la questione migranti

Due milioni di euro (ex fondi Pisu) andranno nella prima settimana di settembre nelle casse del Comune di Crotone. Ad annunciarlo il delegato della Regione per la tutela e la promozione dei diritti umani, e leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli e il delegato della Regione per l’immigrazione Giovanni Manoccio. I soldi saranno dedicati ai dannati del cavalcavia, i dublinanti, così come sono chiamati i migranti che hanno ottenuto asilo politico e che, stante il regolamento di Dublino, sono poi costretti a ritornare a Crotone, luogo di primo ingresso in Europa, per rinnovare i documenti.
“Vogliamo dare una soluzione dignitosa al dramma dei migranti che aspettano da mesi, e in alcuni casi da anni, il rinnovo dei loro documenti e nell’attesa vivono sotto un cavalcavia in condizioni allucinanti” affermano Corbelli e Manoccio. Si tratta di un vecchio finanziamento che rischiava di essere perduto e che è stato recuperato grazie al dirigente generale del Dipartimento politiche sociali Antonio Nicola De Marco. Il Comune di Crotone ha subito accolto il decreto, grazie all’impegno dell’Assessore alle politiche sociali Alessia Romano. Per i delegati regionali, “il finanziamento permetterà di dare una soluzione non solo al drammatico problema dei migranti del Cavalcavia ma anche dei poveri di Crotone, perché servirà per ristrutturare un immobile delle Ferrovie della Calabria e un bene confiscato alla mafia”.
Lo stesso lavoro è stato portato avanti dalla Regione a Corigliano, recuperando anche in questo caso oltre 2,5 milioni di euro (ex Pisu) che altrimenti sarebbero andati persi. E si guarda, intanto, ad altre città calabresi, anch’esse inserite nei finanziamenti ex Pisu. Una Calabria solidale, dunque, che vuole fare dell’accoglienza un biglietto da visita, aiutando i migranti nel complesso processo d’integrazione culturale e consentendo loro di vivere in condizioni dignitose.

Giuseppe Frandina

Giuseppe