Cgil Calabria: San Luca non è quella dei baciamano

Cgil Calabria: San Luca non è quella dei baciamano

Due fermo immagini agli antipodi: quella dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, galvanizzati dall’arresto di uno dei cinque latitanti più pericolosi d’Italia, Giuseppe Giorgi, dopo anni di caccia, e l’altra in cui si vedono i cittadini idolatrare il boss e baciargli le mani come se fosse una star. Benché non si possa disconoscere la realtà del paese reggino, spesso accreditato come cuore pulsante della ‘ndrangheta calabrese, “occorre continuare nel percorso di legalità intrapreso” fa sapere la Cgil Calabria la quale auspica anche l’intervento nei prossimi mesi di associazioni di categoria, volontariato, istituzioni nazionali e regionali, alla stregua di quanto realizzato dalla medesima organizzazione sindacale rappresentata dal Nidil, dall’Auser e dall’Associazione Italiana Calciatori.
Nei giorni scorsi, infatti, si sono svolte a San Luca le olimpiadi della legalità cui hanno preso parte oltre duecento ragazzi e ragazze del paese reggino. L’evento ha visto la partecipazione di Libera e di molti altri operatori sul territorio, tra cui le forze dell’ordine. Una settimana in cui alle attività sportive sono state affiancate una serie d’iniziative educative. Secondo la Camera del Lavoro, l’impegno profuso da questi giovani avrebbe meritato una maggiore visibilità mediatica, ma si sa, il baciamano di un boss fa più notizia da queste parti.
Il campo di calcio di San Luca è diventato un simbolo di legalità che merita una gestione chiara e duratura, inoltre occorrono interventi del Miur per progetti scolastici che migliorino i piani formativi. “Da queste parti, afferma il Segretario Generale Angelo Sposato, i bambini non vogliono baciare le mani, vogliono dignità, vogliono baciare il futuro e la speranza”.

Giuseppe Frandina

Giuseppe