“C’è una nuova Calabria”? Belle storie che fanno sognare ancora

“C’è una nuova Calabria”? Belle storie che fanno sognare ancora

“C’è una nuova Calabria”? No, c’è la vera Calabria che finalmente sta uscendo allo scoperto con i suoi giovani, le sue storie, con la sua capacità lungimirante di lavorare sodo quando è necessario trasformando semplicemente le risorse in opportunità. Il 2017 è l’anno della Calabria, incoronata già dal New York Times per le bellezze paesaggistiche e la genuinità della gastronomia; è stato il giorno della Calabria ieri sera, quando la squadra del Crotone Calcio ha dimostrato che si può risalire la china e sfidare l’impossibile. Un sogno da cui Crotone non vorrebbe mai svegliarsi e che, forse, dovrebbe servire a riacquistare un’identità territoriale lentamente sgretolatasi negli anni stante le arcinote problematiche e, al contempo, a infondere nei cittadini uno scatto d’orgoglio, nonché un’attitudine all’azione.
“…Il bisogno della grandezza, il bisogno del nuovo, il bisogno del meglio..”- così come recita Leonida Repaci nella celebre poesia dedicata alla regione che un tempo si chiamava Italia- si può colmare solo se si è in grado di vedere dentro di se una passione.
Nella città in cui lo sport somiglia a una poesia in grado di unire gli animi e i cuori della gente, emerge altresì la dedizione del Club Velico Crotone che, venerdì 26 maggio, nella sua sede sul porto cittadino, ha raccolto le testimonianze d’imprese calabresi le quali addirittura registrano fenomeni d’immigrazione al contrario. Si torna per lavorare in Calabria ed è proprio questa regione che impartirà una lezione al resto d’Italia, poiché qui si stanno sperimentando nuove sinergie tra persone che avvertono la presenza di un disagio cronico. A dirlo è stato il giornalista e saggista Pino Aprile, presente all’incontro. L’autore di best seller quali Carnefici e Terroni, in cui si analizza la questione meridionale, ha spiegato come solo il male sia da attribuire al Sud, mentre il bene è sempre guardato con sospetto. Certo, non si può chiudere un occhio di fronte ad alcune mancanze istituzionali che pongono il Sud in evidente dislivello rispetto al Nord, “ma andiamo avanti, perché possiamo farcela” ha detto l’autore. Le storie che hanno fatto da cornice a quella dello stesso Club- rappresentato da Viviana Schirripa, coordinatrice di alcuni aspetti del circolo e delle società collegate- sono quelle di chi come lei è riuscita a vedere oltre un limite grazie a un ambiente dove nascono idee, si costruiscono progetti, si fa gioco di squadra. Un vaso di Pandora da cui sono uscite, al contrario, le menti positive di questa terra che pensano globalmente e agiscono localmente.
Il racconto di Ludovica Arconte, diciotto anni, studentessa del Liceo Scientifico di Crotone: insieme a un gruppo di compagni di scuola, ha vinto un assegno di trentamila euro nell’ambito del progetto “Giovani e Futuro Comune”. Il team “Virtual Agorà” valorizzerà il Parco Pitagora realizzando un percorso virtuale all’interno del Museo. “Un connubio perfetto tra innovazione tecnologica e sociale” l’ha definito la giovane. C’era poi Massimiliano Capalbo, manager di “Orme nel Parco”, primo parco avventura della Calabria nato nel 2008. “Non è un’impresa, è una filosofia di vita” ha detto l’imprenditore che ha creato in pochi anni una società responsabile ed ecosostenibile rivolta ai viaggiatori i quali ricercano esperienze a stretto contatto con la natura. C’era Stefano Caccavari, creatore di Mulinum: il primo mulino dei contadini nato nel 2016 a San Floro (Cz) senza 1 euro pubblico, ma solo attraverso un crowdfunding su Facebook. L’azienda ha tutte le carte in regola per diventare un’eccellenza consolidata, tanto è vero che il giovane ha esposto il desiderio di aprire un Mulino in ogni provincia d’Italia e anche all’estero. C’erano le imprese della provincia crotonese con Caterina Ceraudo, chef stellata del ristorante Dattilo di Strongoli; la responsabile marketing, Viviana Cimino, di “Arredo Inox”, realtà guidata da Alessandro Cuomo e nota per aver inventato lo “Stagionello” per la maturazione delle carni; Salvatore Caparra, produttore di vino. Insomma, un parterre di tutto rispetto che vuole puntare in alto, alla serie A del successo imprenditoriale, e che renderà la Calabria un posto migliore nel mondo.

Giuseppe Frandina

Giuseppe