A Crotone la giornata europea della cultura ebraica

A Crotone la giornata europea della cultura ebraica

Diaspora intesa come dispersione e attesa di rinascita in un nuovo luogo- in cui si sceglie di ricominciare sperando di tornare un giorno lì da dove si è partiti- e diaspora caratterizzata da un’accezione negativa che è quella dell’esilio e delle persecuzioni.
Anche Crotone ebbe il suo quartiere ebraico nel 1300. A ricordarlo una rappresentanza giudaica stamane nella sala consiliare del Comune di Crotone, accompagnata dal prefetto Cosima Di Stani secondo cui “identità e dialogo devono coniugare memoria e responsabilità” e dall’assessore alla cultura e vicesindaco Antonella Cosentino che ha sottolineato l’apertura della città verso eventi di questo tipo.
Si è trattato, dunque, di un raduno che ha stimolato la riflessione culturale sull’importanza della sinergia tra le religioni. Quattro giorni di tavole rotonde in tutta la Calabria dal 10 settembre e oggi a Crotone. La giornata europea della cultura ebraica è giunta alla XVIII edizione in trentacinque Paesi europei, ottantuno le città in Italia e oltre cento gli eventi culturali- visite guidate a sinagoghe, musei ebraici, concerti, spettacoli, conferenze- coordinati e promossi dall’Unione delle Comunità Ebraiche. Quest’anno si è riflettuto sull’espulsione dalla Terra d’Israele la quale ha generato espressioni identitarie determinanti all’interno dell’ebraismo. Permane il mito dell’ebreo errante cui oggi bisogna guardare al fine di coltivare il rispetto per ogni diversità e per favorire iniziative che portino all’abbattimento dei pregiudizi. Presenti il rabbino Rav Daniel Coehn della comunità ebraica di Tunisi che insieme al rabbino Rav Umberto Piperno ha sviscerato l’aspetto antropologico e spirituale della questione ebraica. Storia, tradizione e anche musica alla fine, grazie ai brani dei “Peri Hadar” i quali hanno indagato echi e melodie provenienti dalla storia e dal presente.

Giuseppe Frandina

Giuseppe