Amministrative Petilia: Le proposte di Legambiente ai candidati a sindaco
Di seguito il contributo di Legambiente Valle Tacina per le elezioni amministrative a Petilia Policastro, del 3 e 4 ottobre 2021. Il documento, tranne alcune integrazioni, è la stessa proposta per le elezioni amministrative del 10 giugno 2018, presentata ai candidati a Sindaco che hanno sottoscritto, una decina di giorni prima, insieme a Legambiente Calabria, Presidente Franco Falcone, nella sala della biblioteca comunale. Le vicende successive, giudiziarie, sono note a tutti. La nostra città sta attraversando uno dei suoi momenti più negativi, un grave declino morale, economico, demografico, occorre defibrillare la nostra comunità.
Una proposta per “Una città diversa è possibile”, per un futuro di sostenibilità ambientale, sociale e culturale:
➢ una Città possibile dove istituzioni e cittadini siano protagonisti del loro destino;
➢ una Città normale dove prevalga la legalità;
➢ una Città aperta e partecipata che valorizza il ruolo dei singoli e delle organizzazioni della cittadinanza attiva;
➢ una Città solidale e accogliente che promuove l’integrazione tra le diverse generazioni e culture, che educa alla socialità e al rispetto delle diversità;
➢ una Città sostenibile dove le risorse siano valorizzate per un nuovo e moderno sviluppo, in grado di trasformare i vincoli in opportunità.
Una “città sostenibile è bella” se tutela il proprio patrimonio storico-culturale, ambientale e paesaggistico. Importante è il recupero del centro storico, anche come luogo e risorsa di valore testimoniale, caratterizzato, purtroppo, da un progressivo degrado e spopolamento. L’area urbana di Petilia Policastro è stata gravemente deturpata dall’abusivismo edilizio, che determinò, a partire dagli anni ‘70, il saccheggio del territorio, un abnorme consumo di suolo, creando i presupposti ad una situazione di grave dissesto idrogeologico. È importante avviare una profonda azione di risanamento per tutte quelle aree, quei quartieri, che si trovano in uno stato di dissesto idrogeologico. Attualmente l’edificato è un continuum di costruzioni incomplete e parzialmente abitate che si snodano dal centro urbano fino in periferia, alle frazioni. Una situazione drammatica in un territorio ad elevata pericolosità sismica. Un primo intervento di riqualificazione del territorio urbano dovrà partire dalla salvaguardia dei pochi spazi urbani rimasti inedificati e destinarli a verde. La gestione del verde urbano dovrà essere di competenza di personale qualificato, per evitare forme aberranti di potatura, le cosiddette “capitozzature”, più volte da noi denunciate. Occorre individuare un sistema integrato di aree e di parchi periurbani. Il locale Liceo Scientifico ha proposto, da diversi anni, il percorso delle “piante officinali e della salute” che collega l’area urbana con la loc. Castagnella e il torrente Cropa, un itinerario naturalistico – storico ad anello, ripristinando anche l’antico percorso della transumanza che collegava l’abitato di “Policastro” con l’area delle grotte di San Demetrio, un itinerario che abbiamo progettato insieme all’Ente Parco Nazionale della Sila. Una interessante proposta, inoltre, è un parco geologico, un “geosito”, per l’area di “Punta della Serpe”, per il suo caratteristico aspetto geomorfologico.
Le parole d’ordine per una città del futuro sono: ecosostenibilità, riduzione dei consumi, economia circolare, recupero di risorse energetiche. Un modello di sviluppo in sintonia con i principi legati alla sostenibilità dell’Agenda 21, formulati nella conferenza delle Nazioni Unite di Rio de Janeiro nel 1992, più recentemente con l’Agenda 2030 del 2015, il nuovo programma d’azione che ha definito gli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile.
Il servizio di raccolta differenziata, “porta a porta” dei rifiuti solidi urbani, è migliorato ma occorre ampliare le tipologie di rifiuto, si devono raggiungere livelli ottimali di raccolta differenziata, almeno il livello minimo del 65%, una percentuale che, per legge, si doveva raggiungere entro il 31 dicembre 2012. Non è più procrastinabile la riattivazione dell’isola ecologica, chiusa dal 2013, funzionale alla raccolta differenziata, importante per contrastare l’abbandono dei rifiuti, le diffuse micro discariche.
Un altro aspetto spinoso è legato alla risorsa acqua, viviamo in un territorio ricco di acque di ottima qualità, ma paradossalmente si consuma molta acqua in bottiglia. Il Comune e poi le Società Soakro/Congesi, nonostante l’utilizzo di un nuovo acquedotto, attingendo dalle acque del fiume Soleo, non sono state in grado di garantire una distribuzione dell’acqua potabile che deve essere buona, senza sprechi. L’utilizzo dell’acqua si chiude con la depurazione, o meglio, nel nostro caso, con l’assenza di una depurazione delle acque reflue, nonostante la costruzione di un nuovo depuratore, completato ma mai entrato in funzione, costato diversi milioni di euro. Una delle nostre ultime denunce, al Tg1 del 14 aprile 2019, all’interno del servizio del giornalista Vittorio Romano sulla mala depurazione in Calabria.
Importante è incentivare il risparmio energetico nel recupero del patrimonio edilizio esistente, incentivando le fonti rinnovabili. Il nostro Circolo ha sostenuto, sollecitato, negli anni scorsi, l’utilizzo del mini-micro idroelettrico, accogliendo favorevolmente la decisione di produrre energia elettrica sfruttando le acque del nuovo acquedotto, siamo favorevoli ad una riattivazione della storica “Centrale Castagnino”, inaugurata il 12 marzo del 1917.
In conclusione occorre mobilitare quelle energie sociali, culturali ed economiche necessarie a far vincere la nostra sfida per un nuovo rinascimento economico. Da questo punto di vista la più forte e reale occasione è rappresentata dal Parco nazionale della Sila, la cornice entro cui programmare un nuovo modello di sviluppo. Un Parco profondamente ancorato alla realtà territoriale, che possa assolvere gli scopi conservazionistici, scientifici, culturali ed educativi, attento all’integrazione tra uomo e ambiente naturale, alla salvaguardia sia dei valori antropologici – storici, nonché sia in grado di promuovere le attività economiche e ricreative compatibili. Il Parco è la sfida della sostenibilità per Petilia Policastro. Il parco visto come una opportunità, per una realtà marginale come la nostra, non un vincolo, con un’attenzione alle seguenti “porte parco”, per un turismo attento alle bellezze naturalistico – paesaggistiche, ai beni storico-artistici: località Santa Spina; il complesso forestale di Vaccarizzo; il villaggio Principe; località Musco – Giardino, il fiume Soleo.
La proposta integrale su www.legambientepetilia.it