“In viaggio con Lea” termina oggi.

“In viaggio con Lea” termina oggi.

Sono arrivati oggi i due camminatori partiti dalla Brianza.

Termina oggi, 21 luglio, il trekking “In viaggio con Lea” condotto dal referente del coordinamento di Libera di Monza Brianza, Valerio d’Ippolito, e dall’amico Valentino Marchiori, anche se, come hanno affermato i due camminatori, che la Redazione de Il Petilino ha incontrato nella stessa mattina, la meta di ogni loro percorso è sempre l’inizio di uno nuovo.
Valerio e Valentino, partiti da San Fruttuoso di Monza il 18 maggio, alle ore 12 della giornata odierna sono arrivati al Villaggio Trepidò dove sono stati accolti da Legambiente Petilia. Da quell’ultima tappa i due hanno raggiunto prima Pagliarelle e poi Petilia accompagnati da alcuni petilini che hanno voluto partecipare alla marcia per la vita, tra questi anche il presidente petilino di Legambiente, Luigi Concio.
Alle ore 16 sono giunti a Pagliarelle in Piazza dei Minatori e, dopo un breve incontro con cittadini ed Istituzioni, Valerio e Valentino hanno proseguito verso Petilia per fermarsi al Monumento intitolato a Lea Garofalo situato nel parco Sabin dove è stato deposto un mazzo di fiori. A Petilia sono stati accolti dalla cittadinanza, dal sindaco Amedeo Nicolazzi e da membri di alcune delle associazioni petiline.
Dopo i ringraziamenti ai presenti, i due hanno tenuto a sottolineare come la loro marcia non sia contro nessuno, se non contro la mafiosità, «Il nostro è stato un pellegrinaggio simbolico per la vita, per far capire come bisogna silenziosamente riflettere, per poi agire e contrastare fenomeni deleteri per il territorio» ha affermato Valerio. Molto incisive anche le parole di Valentino che ha affermato «Abbiamo intrapreso questa marcia perché ci siamo trovati di fronte ad una donna che ha agito per amore di sua figlia».
Valentino e Valerio sono rimasti molto soddisfatti del clima che hanno trovato a Petilia e sono rimasti colpiti dalle persone che hanno avuto modo di conoscere perché come ha affermato Valentino «Eravamo partiti con degli stereotipi riguardo ai cittadini calabresi, ma siamo rimasti piacevolmente sorpresi di aver conosciuto gente davvero bella!»
Non una marcia per additare la Calabria, ma un modo per segnare un riscatto.

Nell’edizione cartacea di agosto gli approfondimenti.

Giuseppe Frandina

Giuseppe