Operazione Filiorum: 6 ordinanze cautelari a Cutro

Operazione Filiorum: 6 ordinanze cautelari a Cutro

È stata posta fine ad una escalation criminale questa mattina alle prime luci dell’alba dai Carabinieri della Compagnia di Crotone che hanno eseguito, a Cutro, ben 6 ordinanze cautelari nei confronti di ragazzi accusati di essere stati autori a vario titolo ed in concorso tra loro di attività di spaccio di sostanze stupefacenti, rapina e danneggiamenti a danno di imprenditori locali.
Dopo le indagini condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia di Crotone in sinergia con i colleghi della Stazione di Cutro, che hanno portato a tesi investigative, sposate dal Pubblico Ministero Dottor Alessandro Riello, G.I.P di Crotone ha emesso i provvedimenti che hanno portato a sgominare una banda di criminali.
Tre dei sei soggetti destinatari delle ordinanze cautelari sono figli di esponenti di primissimo piano della locale consorteria criminale, incentrata sulla ‘ndrina a cui capo vi era Nicolino Grande Aracri, per questo l’operazione è stata denominata “FILIORUM”.
I soggetti colpiti da provvedimenti cautelari in carcere sono Martino Salvatore, Martino Luigi, Gentile Francesco, Peta Francesco, Aiello Angelo, Mohammadi Issam.
L’attività oggetto di indagine ha avuto inizio nel febbraio del 2016 quando i Carabinieri di Cutro sono intervenuti di notte per un incendio doloso appiccato presso il portone dell’abitazione di una famiglia di noti imprenditori del posto; le immediati attività di sopralluogo e di indagine avevano indirizzato, grazie anche all’ausilio di alcune telecamere, l’attenzione su una utilitaria di proprietà della famiglia Martino. Inoltre neanche 24 ore dopo, i Carabinieri avevano fermato per un normale controllo alla circolazione stradale proprio quell’autovettura a bordo della quale vi erano Aiello, Peta e Martino Luigi, avendo modo di notare all’interno del portabagagli due taniche di benzina vuote. Tutti questi elementi hanno spinto i Carabinieri a dedicare una sistematica attenzione tanto l’autovettura quanto il gruppo di ragazzi in questione.
Fra l’altro nel mese di marzo presso il ristorante Oasi di Roccabernarda avvenne una violente rapina, a tal proposito si è appreso che il trio Peta, Aiello, Martino Luigi a bordo della medesima utilitaria si sono recati nei pressi del ristorante, quel sabato particolarmente affollato, e fatto successivamente irruzione con passamontagna e pistole in pugno facendosi consegnare circa 2500 euro dai proprietari, tra lo sconcerto ed il terrore dei clienti seduti ai tavoli. Gli investigatori a seguito di questa rapina riuscirono in poco tempo a isolare delle prove ben circostanziate a carico degli odierni fermati.
Riguardo invece allo spaccio di sostanze stupefacenti i Carabinieri hanno raccolto prove per dimostrare una fiorente ed incessante attività di spaccio nel centro di Cutro da parte dei sei odierni arrestati. È stato anche dimostrato che in una occasione il gruppo si era recato presso Gioia Tauro per rifornirsi di droga facendosi accompagnare da un minore per agevolare l’occultamento della droga in caso di controlli delle FF.OO.
Sempre a maggio, i Carabinieri avevano arrestato, in seguito ad attività di riscontro d’indagine, Martino Salvatore all’epoca detenuto domiciliare, poiché a seguito di perquisizione domiciliare era stato trovato in possesso di 30 grammi di cocaina (rinvenuta dal cane Sambo delle Unità Cinofile dei Carabinieri nel pozzetto dello scarico a seguito di un maldestro tentativo di disfarsene). Durante la perquisizione vennero rinvenuti in alcuni locali di proprietà della famiglia Martino alcuni passamontagna e caricatori per pistole con munizioni, presumibilmente gli stessi utilizzati per la rapina fatta a Roccabernarda.
Sempre durante le attività di indagine, eseguite con appostamenti tradizionali e con attività intercettive telefonico-ambientali, sono stati segnalati in qualità di assuntori, alla Prefettura di Crotone numerosi giovani che acquistavano la droga dal gruppo di “rampolli” criminali.
Il giro di guadagno derivante dallo spaccio si è calcolato si aggirasse sui dieci mila euro al mese.

Giuseppe Frandina

Giuseppe