Detenuti in regime di carcere duro e continuano a percepire contributi agricoli destinati alle loro aziende: è quanto emerge dall’inchiesta che questa mattina ha portato all’esecuzione di otto misure cautelari da parte dei militari del comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare e del comando provinciale di Reggio Calabria. Quattro le persone in carcere, 3 agli arresti domiciliari, mentre per una e’ stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le ordinanze sono state emesse dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Procura della Repubblica. I soggetti sono residenti in vari comuni della provincia reggina e sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere, concorso in falso materiale e ideologico commesso da incaricati di pubblico servizio, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, aggravate dalla finalita’ di agevolare consorterie mafiose.
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