“Avete un piano”?: il sottosegretario Dorina Bianchi si rivolge ai crotonesi in merito alla questione aeroporto

“Avete un piano”?: il sottosegretario Dorina Bianchi si rivolge ai crotonesi in merito alla questione aeroporto

Per un attimo è sembrato che le parti si fossero invertite, che i cittadini dovessero occuparsi della res pubblica e che la classe dirigenziale ne prendesse semplicemente atto. Tale lo scenario visto ieri, 16 gennaio, in Consiglio Comunale, durante il tavolo di concertazione indetto dal Primo cittadino Ugo Pugliese di fronte una folla unita di cittadini, sindacati, comitati nati in seno alla questione aeroportuale. Gente che combatte da mesi per il “suo” scalo e la quale lamenta l’atavico isolamento della terra in cui si ritrova a dover vivere. Perché non si tratta solo di turisti che vanno e vengono e di un’infrastruttura basilare nel tessuto economico – temi così ampiamente dibattuti e così ovvi che ogni volta pare d’essere all’anno 0- ma di uomini e donne i cui figli non riescono a tornare a casa e persone che, il più semplicemente, in quel costo esiguo targato Ryanair hanno intravisto la speranza di poter viaggiare in maniera semplice, veloce e continua.
“Sono dell’idea che dobbiamo difendere tutto il sistema calabrese”, a parlare è stato il sottosegretario Dorina Bianchi, alternatasi ieri tra il ruolo di cittadina crotonese e membra del Governo. La Dott.ssa Bianchi si è rivolta alla cittadinanza informandosi su idee e proposte: ma i comitati, in un clima di dialogo sereno, bensì caratterizzato da veemente passione civica, hanno inveito avverso gli scranni del Comune , chiedendo loro interventi e rassicurazioni. Incisivo il commento di un cittadino presente: “L’Italia è entrata in Europa, ma il Crotonese non è entrato nemmeno in Calabria”. “E’ un momento difficile, siamo isolati, restiamo isolati ha asserito il sindaco, ma il messaggio è che oggi stiamo tutti insieme, a prescindere dalle discrepanze politiche.” Il dubbio, però, che l’aeroporto rimanga chiuso per cavilli tecnici piuttosto che per discrepanze politiche è forte.
Nel corso dell’assemblea ha preso la parola anche Alessandro Manica del “Comitato Cittadino-Aeroporto di Crotone” specificando un concetto chiaro, secondo quanto detto nell’assise, ossia sollecitare l’Enac a concedere la gestione provvisoria dell’aeroscalo- in attesa che il Tar , dopo il ricorso presentato da Sagas si esponga sull’illegittimità rinvenuta nel bando- e tutelare, anzitutto, i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro. Giovedì 19 gennaio ci sarà una riunione al Ministero dei Trasporti sulla situazione del sistema aeroportuale calabrese, in cui il sottosegretario Bianchi ha promesso che rivendicherà tutte le ragioni del caso. Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha già sottolineato al Ministro Graziano del Rio la grave crisi in cui verserebbe la Calabria senza lo scalo di Reggio Calabria e Crotone e ha sollecitato il Presidente dell’Enac ad accelerare le procedure di aggiudicazione dei servizi per il management delle due infrastrutture calabresi.
Chiaro è stato il monito di Gianluca Bruno, sindaco di Isola Capo Rizzuto: “I soldi come escono in altri posti, devono uscire anche qui” e aggiunge che si tratta di un aeroporto dalle enormi potenzialità. A seguire gli interventi di altri sindaci del Crotonese, del neo-eletto Presidente della Provincia Nicodemo Parrilla e delle rappresentanze sindacali che hanno ribadito l’importanza della tutela sociale dei lavoratori e accusato l’esclusione dall’incontro di giovedì 19 a Roma. E’ indiscusso che in Calabria sia necessario un piano di trasporto unitario, senza operare distinzione tra i territori, mentre “c’è una politica che divide i territori e alimenta sentimenti campanilistici”ha sostenuto l’assessore regionale Flora Sculco. Il sindaco Pugliese si è poi espresso sull’intento di Sacal di voler gestire tutti e tre gli aeroporti, giudicando opportuno che la società renda noti i piani riguardo all’aeroporto di Crotone. A prescindere da come stiano veramente le cose, c’è un principio super partes da tenere sempre in considerazione: il diritto alla mobilità in una terra che ha trasformato l’esclusione in un’infausta peculiarità.

Giuseppe Frandina

Giuseppe