Arrestato a Castrovillari (Cs) il latitante rosarnese Domenico Pepè detto “zio Mimmo”

Arrestato a Castrovillari (Cs) il latitante rosarnese Domenico Pepè detto “zio Mimmo”

Era stato coinvolto nella vicenda dell’estorsione perpetrata ai danni della Medcenter Container Terminal s.p.a

Domenico Pepè, detto “zio Mimmo”, pregiudicato originario di Rosarno, nel reggino, ricercato da oltre sei mesi quale affiliato alla ‘ndrnagheta, figura collegata alle cosche Piromalli e Pesce, è stato tratto in arresto dai finanzieri della compagnia di Castrovillari.Il Pepè, in passato, era stato coinvolto nella vicenda dell’estorsione perpetrata ai danni della Medcenter Container Terminal s.p.a., società che gestisce lo scalo merci del porto di Gioia Tauro.

E’ stato un blitz fulmineo quello scattato nel tardo pomeriggio di venerdì scorso da parte della Guardia Di Finanza, che, una volta nota la presenza del pericoloso latitante all’interno di una struttura adibita ad agriturismo sita a Castrovillari, hanno provveduto all’arresto.

La complessa operazione, in effetti, era originata nel corso di un normale servizio di controllo del territorio predisposto dal comandante provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, durante il quale i militari operanti avevano notato un veicolo con a bordo un soggetto attempato, persona non del luogo, che si dirigeva frettolosamente e con circospezione in una delle strade interpoderali del circondario castrovillarese.

La circostanza aveva destato particolare curiosità nei finanzieri che, insospettiti, avevano deciso di far convergere sul posto un’altra pattuglia della compagnia, impegnata in ordinarie attività di servizio e controllo del territori con lo scopo di seguire a distanza il veicolo.

In breve tempo i finanzieri sono riusciti ad intercettare l’autovettura sospetta ferma in sosta all’altezza di una struttura ricettiva posta ai piedi del Pollino. L’intuizione degli operanti si è mutata in concretezza e stupore nel momento in cui la consultazione degli archivi informatici e delle banche dati in uso al corpo della Guardia di Finanza disvelava chiaramente che il veicolo osservato, nel passato, era già stato fermato e controllato da altra forza di polizia con a bordo proprio Domenico Pepè, sempre nell’area del Pollino.

Aller Fiamme Gialle si sono aggiunti, in supporto, i “baschi verdi” del gruppo di Sibari, addestrati anche per l’esecuzione di specifici interventi considerati ad “alto rischio”. Scattato l’intervento, all’interno di una delle camere è stato rintracciato il Pepè che era stato notato nelle prime ore del pomeriggio. Era accompagnato da una donna che, in seguito, si è scoperto essere una stretta parente.

Giuseppe Frandina

Giuseppe