Rapporto Arpacal: la costa tirrenica invasa dai rifiuti

Rapporto Arpacal: la costa tirrenica invasa dai rifiuti

Dati preoccupanti emergono dal rapporto biennale Arpacal. La costa di mare calabrese più soggetta alla presenza di rifiuti è quella tirrenica; ben 11.502 ritrovamenti. La costa ionica risulta “meno” invasa, con 5.882 ritrovamenti. La grande maggioranza di rifiuti è di materiale plastico: buste per la spesa, buste per l’immondizia, ma anche cannucce, posate e piatti di plastica, anelli di plastica di tappi di bottiglia e lattine, e diversi tipi di contenitori per alimenti. Insomma, di tutto e di più sulle nostre coste. Le spiagge monitorate, nel biennio 2015-2017, sono state sei; tre sul versante ionico e tre su quello tirrenico. Cassano allo Ionio (foce fiume Crati, CS), Crotone (foce fiume Neto, KR), Roccelletta di Borgia (foce fiume Corace, CZ), Gioia Tauro (foce fiume Petrace, RC), Vibo Marina (VV, zona porto) e Cetraro (CS, zona sotto Castello). Le spiagge sono state monitorate 2 volte l’anno (primavera e autunno), con uno stacco temporale di circa 6 mesi tra un campionamento e l’altro. Tra quelle monitorate, la più sporca è risultata essere Vibo Marina (4150/100m); la meno sporca, Crotone (135/100m). Il monitoraggio è stato effettuato nell’ambito del programma guidato dal Ministero dell’Ambiente e reso operativo dalle Arpa italiane, a seguito di quanto disposto dall’Unione Europea con la direttiva denominata Marine Strategy Framework Directive (Msfd). L’obiettivo finale delle attività è quello di minimizzare la quantità di rifiuti spiaggiati per ridurre gli effetti negativi sull’ambiente, sul piano economico e sociale.

Giuseppe Frandina

Giuseppe