“Mafia: la curiosità è lotta-l’ignoranza è complice”, se ne parla presso la Casa della Cultura a Crotone

“Mafia: la curiosità è lotta-l’ignoranza è complice”, se ne parla presso la Casa della Cultura a Crotone

Venerdì 9 giugno alle ore 10,30, presso la Casa della Cultura, si discuterà di mafia. A organizzare l’evento, il Comitato “Mediterraneo Possibile” che ne affronterà gli aspetti più controversi insieme a Giulio Cavalli e l’on. Andrea Maestri, rispettivamente componente del comitato scientifico nazionale e deputato di Possibile, moderati da Filly Pollinzi, membro del Comitato Nazionale di Garanzia di Possibile. Interverrà anche Bruno Palermo, il giornalista e autore del libro “Al posto sbagliato-storie di bambini vittime di mafia”.
L’evento s’inscrive in un percorso itinerante che attraverserà tutta l’Italia e ha come obiettivo l’allenamento alla curiosità: unico deterrente nella lotta all’illegalità e alle cattive abitudini diffuse. Il Tour della curiosità desidera instillare in ognuno l’abitudine a chiedersi il perché di ciò che accade, al fine di condurre l’individuo ad avere una visione più ampia dello sciibile umano, a scoprire quello che non sa.
A tal proposito, secondo Giulio Cavalli, “i bambini finiranno per perderla la curiosità, logorati dalla fissità di visioni e dall’idolatria dei pregiudizi”, e aggiunge “noi vogliamo allenarla, per non perderla e per far avanzare la conoscenza”. Siamo convinti che ritrovare il gusto della scoperta sia il miglior antidoto contro i troppi spazi concessi alle mafie”.

Note sui relatori
– Andrea Maestri:
Laureato in giurisprudenza, con Master in diritto dei beni culturali e ambientali, è avvocato.
Ha la passione della scrittura ed ha pubblicato due libri: nel 2005 il libro per l’infanzia Filastrocche piccole così e nel 2009 il libro di poesie Strazi e Bagordi.
Presidente del Comitato Nazionale di Garanzia di Possibile, è componente della Commissione Giustizia alla camera. Numerose sono le iniziative parlamentari sui temi dei migranti, della cittadinanza e dell’accoglienza.

– Giulio Cavalli:
Dopo aver fondato a Lodi la compagnia Bottega dei Mestieri Teatrali, ha scritto e prodotto diversi spettacoli teatrali. Nel 2009 porta in scena Do ut Des, che ridicolizza i riti mafiosi tanto da essere considerato per le mafie del nord, per questo e altri spettacoli, lo “scassaminchia” da levare di mezzo.
Gli viene, infatti, assegnata una scorta, ma gli spettacoli continuano. E le intimidazioni pure. La mafia lo combatte con i suoi mezzi: le minacce, ma anche la delegittimazione per isolare l’attore lombardo. Fanno circolare la voce che lui sia la mafia nell’antimafia.
La conferma che ci fosse un piano per eliminarlo è arrivata il 3 agosto 2013, in una videointervista al pentito Luigi Bonaventura, che racconta come le cosche fossero pronte a ucciderlo, simulando un incidente.
Nonostante tutto questo, Cavalli prosegue nella sua denuncia delle collusioni e infiltrazioni mafiose con RadioMafiopoli e altri spettacoli. Dal giugno 2013 collabora con il giornale online Fanpage.it, L’espresso e ha scritto per Il Fatto Quotidiano.
Dal 2015 cura la rubrica Il buongiorno di Giulio Cavalli sul settimanale Left.
E’ stato consigliere regionale della Lombardia e dal 2016 ha aderito a Possibile all’interno del quale è membro del Comitato Scientifico.

Giuseppe Frandina

Giuseppe