Dopo quattro anni riapre il Parco Archeologico di Sibari

Dopo quattro anni riapre il Parco Archeologico di Sibari

Non tutti forse sono a conoscenza del fatto che la Calabria vanti uno dei Parchi archeologici più vasti in Europa. Si tratta del Parco archeologico di Sibari, un’area di 500 ettari sulla costa ionica, in provincia di Cosenza. Quattro anni fa fu colpito da una violenta alluvione che sommerse l’intera piana di Sibari. Oggi riapre i battenti grazie agli interventi di Invitalia che ha curato la progettazione preliminare e definitiva di tutti gli interventi di valorizzazione del Polo museale di Sibari, nell’ambito del progetto Mumex volto a potenziare i Poli museali di eccellenza del Mezzogiorno.
Un luogo unico giacché conserva i resti di tre città, romana, greca e magno-greca, realizzate una sopra l’altra. Un tratto distintivo della cittadina il quale la pone al centro di studi riguardanti la “forma urbis” così come concepita nell’antichità magno greca.
Sono state apportate delle migliorie per l’Oasi di Casa bianca che ora comprende un bar ristoro, una sala riunioni e la foresteria per gli studiosi, il tutto corredato da un sistema d’illuminazione scenografica per le visite notturne. Ristrutturato anche il punto d’accoglienza principale del Parco e inaugurato il nuovo Deposito reperti: un posto per far sì che il Polo museale diventi un moderno centro studi dedicato alla conservazione, alla catalogazione e ai laboratori didattici. Il Museo è stato dotato, inoltre, di una nuova area dedicata al fondatore della città Ippodamo di Mileto. All’interno sarà possibile prendere parte a un percorso multimediale che racconta la storia e l’evoluzione urbanistica delle tre città archeologiche di Sibari.

Giuseppe Frandina

Giuseppe